La miglior presidente
Prima che si facciano ufficialmente i nomi che il PD sosterrà per il Quirinale, ci sono alcuni requisiti che io credo sarebbe auspicabile trovare in una candidatura:
1. Esperienza istituzionale
2. Profilo internazionale
3. Autorevolezza all’interno dell’Unione Europea
4. Potenziale accettabilità del nome da parte di tutti gli schieramenti
5. Popolarità presso gli italiani
6. Genere femminile
Magari mi sbaglio, ma l’unica che mi pare rispondere a tutti i requisiti è Emma Bonino.
Ha fatto il ministro, il commissario europeo e il vicepresidente del Senato, sempre con grande competenza, senso dell’istituzione, equilibrio e rispetto da parte di tutti.
Conosce le lingue e il mondo, molto bene il cruciale mondo arabo. La sua esperienza come commissaria europea è ricordata molto positivamente e avrebbe dunque le chiavi per presentarsi in Europa ottenendo rispetto e ascolto.
Non è perfetta per nessuna delle parti, ma non dovrebbe subire nessun veto se si considera che è stata nominata alla Commissione da Berlusconi, ha fatto il ministro con Prodi, è grande amica di Monti e che è nel “listino” di Grillo. Potrebbe dunque essere eletta comodamente al primo scrutinio.
È poi in testa a tutti i sondaggi di opinione, e sarebbe dunque un modo per la politica di ascoltare finalmente la voce del paese.
È una donna, e rappresenterebbe al Colle le cittadine del nostro paese, portando al Quirinale un punto di vista spesso negletto e mai totalmente rappresentato.
Insomma, Emma Bonino avrebbe tutti i requisiti per farcela.
E quindi, probabilmente, non ce la farà.