Mettete un tricolore sui vostri balconi
Si avvicina il 150° anniversario dell’unità e ho deciso di celebrarlo adeguatamente e pubblicamente. Ho visto tante volte negli Stati Uniti famiglie esporre la bandiera a stelle e strisce: l’ho sempre trovata un’abitudine piuttosto eccentrica anche se un po’, in cuor mio, guardavo con un senso di (come definirla?) invidia il patriottismo di francesi e americani. In fondo, mi son sempre detto, si capisce che se uno si prende la briga di mettere la bandiera nel cortile di casa sua poi coerentemente sta pure molto attento a chi mette con le chiappe sul divano dello studio ovale. Guarda noi – senza bandiere a garrire nel vento e con una marcetta come inno nazionale – in che diavolo di mani ci siamo messi. Così ho deciso di mettere da parte ogni ritrosia internazionalista e ho deciso di fare anch’io la stessa cosa. Ho messo una bandiera sul balcone di casa. L’ho fatto perché mi è parso proprio un buon momento per celebrare l’Italia, la Repubblica, il valore di tanti che hanno speso o dato la vita per fare del nostro Paese una democrazia. Mi è sembrato un ottimo momento per celebrare le istituzioni, la Costituzione, l’unità nazionale, il senso civico, la solidarietà tra le regioni. E pure un buon momento per ricordarmi della legalità e per chiedere che la nostra bandiera resti pulita dalle macchie della corruzione e il nostro territorio delle mafie e della monnezza. Un buon momento, insomma, per far sventolare la nostra bandiera. Se quelli della Lega tirano fuori il loro vessillo nell’aula di Montecitorio e non si vergognano, potrò ben far io sventolare il tricolore sotto il cielo di Milano, a casa mia.
Io ho messo una bandiera sul balcone di casa. Se potete, fatelo anche voi.