domenica 30 Giugno 2024

Qualcosa non va a Ginevra

Il sito di news svizzero Heidi News è dedicato soprattutto a scienza e sanità, e sabato ha pubblicato un dettagliato resoconto su una vicenda giudiziaria che oppone il Dipartimento per l’istruzione del Cantone di Ginevra e la giornalista italiana Sabrina Pisu (che vive a Ginevra e ha da poco pubblicato per Einaudi un libro su Francesca Morvillo). Pisu è l’autrice di un articolo pubblicato sull’ Espresso un anno fa e intitolato “Mio figlio confinato in una scuola ghetto per persone con disabilità”. La scuola in questione si trova a Ginevra, fa parte di un sistema di scuole “speciali” con cui la Svizzera “gestisce” i bambini autistici con problemi sociali (sistema che era stato già protagonista in passato di casi criticati), e una delle madri dei bambini che la frequentavano la raccontava così:

«È la scuola della miseria, venuta su da un giorno all’altro nel maggio dello scorso anno, me l’hanno imposta», racconta. «È una struttura chiusa, solo per ragazzi disabili e con sindromi serie, dai 15 ai 18 anni, alcuni hanno crisi epilettiche, sono violenti l’uno con l’altro. È orribile, mio figlio è stato strangolato, è tornato a casa due volte con gli occhiali rotti. Hanno messo qui tutti i bambini per cui non c’era posto altrove, senza un programma pedagogico. All’Omp mi hanno detto che se non mi sta bene posso cambiare Paese, io resto qui». Un problema sociale, culturale e politico: «È una vergogna», continua, «manca una riflessione su come integrare questi bambini, un giorno adulti. Vogliono renderli invisibili».

Il Dipartimento per l’Istruzione ginevrino e i suoi responsabili si erano opposti sistematicamente all’indagine di Pisu, durata diversi mesi, impedendole visite e interviste, e nel 2022 l’avevano denunciata per violazione di domicilio dopo che Pisu aveva accompagnato una madre all’ingresso della scuola per incontrare suo figlio assieme a lei; e avevano sostenuto che l’uso da parte di un fotografo – inviato dall’ Espresso – di un drone sopra la scuola avesse creato un pericoloso allarme tra i ragazzi. Le versioni del Dipartimento sono sempre state negate e contestate da Pisu e dal fotografo Gianni Cipriano, e la denuncia nei loro confronti era stata ritenuta infondata e archiviata a seguito di una serie di indagini e accertamenti. Ma il Dipartimento ha fatto ricorso contro l’archiviazione, e i due giornalisti ritengono che si tratti di una ritorsione e di una intimidazione, scrive Heidi News.

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