Il rapper italiano Shiva è stato condannato a sei anni e sei mesi di carcere per tentato omicidio

Il rapper Shiva nel tribunale di Milano, il 10 luglio 2024 (ANSA/MOURAD BALTI TOUATI)
Il rapper Shiva nel tribunale di Milano, il 10 luglio 2024 (ANSA/MOURAD BALTI TOUATI)

Mercoledì il rapper italiano Shiva (pseudonimo di Andrea Arrigoni) è stato condannato a sei anni e sei mesi di carcere per tentato omicidio: l’11 luglio 2023 aveva sparato a due uomini che lo avevano aggredito, ferendoli alle gambe in maniera non grave. Lo scontro era avvenuto nel cortile della società discografica Milano Ovest, a Settimo Milanese. Negli scorsi mesi diversi giornali e agenzie di stampa avevano scritto, sulla base di informazioni emerse durante il processo, che lo scontro tra Shiva e i due uomini era avvenuto perché questi ultimi sarebbero stati vicini a un altro rapper milanese, Rondodasosa (pseudonimo di Mattia Barbieri), con cui Shiva avrebbe instaurato una rivalità: finora questo presunto legame non è stato mai ben circostanziato, e Rondodasosa lo ha anzi smentito in una nota inviata negli ultimi giorni ai giornali, dicendo di non avere «alcun rapporto con i soggetti coinvolti». Rondodasosa in ogni caso non è indagato ed è estraneo al processo.

Shiva, che ha 24 anni ed è molto noto nella scena trap italiana, era stato arrestato a ottobre. Durante il processo gli è stata riconosciuta l’attenuante del risarcimento alle vittime, ma non quelle generiche né di aver agito su provocazione. I suoi avvocati hanno detto che presenteranno un appello.

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