Come sono andate alla fine queste elezioni amministrative

Il centrosinistra ha vinto nei 6 capoluoghi di regione al voto tra cui Firenze, Bari e Perugia; il centrodestra aveva 12 sindaci nei capoluoghi di provincia, ora ne ha 10

La nuova sindaca di Firenze, Sara Funaro
La nuova sindaca di Firenze, Sara Funaro (ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI)
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Non ci sono state grosse sorprese dai risultati dei ballottaggi, il secondo turno delle elezioni comunali: il centrosinistra ha vinto nei 6 capoluoghi di regione al voto, compreso Cagliari dove il nuovo sindaco Massimo Zedda era stato eletto al primo turno, mentre la coalizione di destra è riuscita a mantenere un buon numero di città. Tra il primo e il secondo turno si è votato in 29 capoluoghi: il centrosinistra ne amministrava 13, ora governa in 17; il centrodestra aveva 12 sindaci uscenti, ora ne ha 10; il Movimento 5 Stelle è il partito andato peggio perché aveva 2 sindaci uscenti, ora nessuno.

La coalizione di centrosinistra ha raggiunto l’obiettivo che si era data prima delle elezioni: ha mantenuto le città più importanti – Firenze e Bari – ed è riuscita a battere la destra in altre due grandi città, Perugia e Potenza, oltre a sottrarre Campobasso al Movimento 5 Stelle. Le speranze della destra, vincere appunto a Firenze e Bari, si sono rivelate troppo ambiziose, ma la coalizione al governo può comunque rivendicare la vittoria a Lecce e in altri capoluoghi di provincia come Rovigo e Vercelli, dove ha saputo sfruttare le divisioni del centrosinistra.

Perugia
Uno dei risultati più significativi è stata l’affermazione di Vittoria Ferdinandi a Perugia. La candidata del centrosinistra, proposta dal Partito Democratico e sostenuta da una larga coalizione composta anche da Movimento 5 Stelle, Azione e una parte di Italia Viva, ha preso il 52,12 per cento. La sua avversaria in questo ballottaggio, Margherita Scoccia di Fratelli d’Italia, era sostenuta dal centrodestra e ha preso il 47,88 per cento. Per il PD umbro questa vittoria segna per certi versi anche la fine del suo decennio più complicato, iniziato con una sorprendente sconfitta proprio a Perugia e poi proseguito con una serie di sconfitte in altre città e alla regione.

Firenze
A Firenze ha vinto Sara Funaro, assessora della giunta uscente di Dario Nardella: ha preso il 60,56 per cento, mentre Eike Schmidt, ex direttore delle Gallerie degli Uffizi e candidato della destra, ha preso il 39,44 per cento. La competizione è stata più incerta di quanto di solito accada a Firenze, dove il centrosinistra ha guidato pressoché ininterrottamente il comune dal Dopoguerra a oggi.

Il centrosinistra infatti si era presentato al voto molto diviso. Al primo turno si era candidata un’ex assessora della giunta di Nardella, Cecilia Del Re, sostenuta dalla lista “Firenze Democratica”; anche il Movimento 5 Stelle aveva scelto di andare da solo, con un candidato piuttosto anonimo, Lorenzo Masi; ma soprattutto Italia Viva, il partito dell’ex presidente del Consiglio ed ex sindaco di Firenze Matteo Renzi, aveva deciso di candidare Stefania Saccardi, vicepresidente della giunta regionale toscana guidata da Eugenio Giani.

La società di rilevazione statistica YouTrend ha analizzato i flussi di voto a Firenze, cioè come hanno votato diversamente gli elettori tra primo e secondo turno: Funaro è riuscita a riportare al ballottaggio più suoi elettori del primo turno rispetto a quanto Schmidt sia riuscito a fare con i suoi.

Bari
Il candidato del Partito Democratico Vito Leccese, sostenuto da un’ampia coalizione di centrosinistra, ha preso il 70,27 per cento dei voti, mentre il leghista Fabio Romito si è fermato al 29,73. La scelta di candidare Leccese era in continuità rispetto alle amministrazioni di centrosinistra che hanno governato Bari negli ultimi anni, e proprio questa decisione aveva alimentato notevoli tensioni nel cosiddetto “campo largo”, fino a spingere il Movimento 5 Stelle a presentare un proprio candidato al primo turno, Michele Laforgia. A generare la divisione nel centrosinistra, in particolare, era stato il grande clamore mediatico di alcune inchieste della procura di Bari su presunti casi di corruzione elettorale, in cui sono state ipotizzate anche possibili infiltrazioni della criminalità locale nell’amministrazione comunale.

I risultati nei capoluoghi
In questo grafico sono riassunti i risultati in tutti i capoluoghi al voto, comprese le città che avevano già eletto un sindaco o una sindaca al primo turno. Cliccando sui pallini si può vedere il nome del sindaco o della sindaca uscente a sinistra, e di quelli nuovi a destra. Al ballottaggio Potenza, Perugia e Vibo Valentia sono passate dal centrodestra al centrosinistra, Verbania, Rovigo e Lecce dal centrosinistra al centrodestra; le due città amministrate dal Movimento 5 Stelle – Campobasso e Caltanissetta – sono passate rispettivamente al centrosinistra e al centrodestra.