L’Armenia ha riconosciuto lo Stato di Palestina 

(Maksim Konstantinov/SOPA Images via ZUMA Press Wire/ANSA)
(Maksim Konstantinov/SOPA Images via ZUMA Press Wire/ANSA)

Venerdì il ministero degli Esteri dell’Armenia ha annunciato il riconoscimento dello Stato di Palestina. Riconoscere uno Stato significa avviare relazioni diplomatiche ufficiali che in genere prevedono lo scambio di ambasciatori o personale diplomatico, ma anche riconoscere formalmente la sovranità dei confini di quel territorio e il diritto all’autodeterminazione del popolo che lo abita. Da dopo l’inizio della guerra nella Striscia di Gaza diversi stati, anche europei, hanno riconosciuto la Palestina, affermando quindi attraverso questo gesto la sovranità del suo territorio e il diritto all’autodeterminazione di chi lo abita.

Il ministero degli Esteri armeno ha motivato l’annuncio del riconoscimento con la crisi umanitaria in corso nella Striscia e l’obiettivo di favorire una «riconciliazione tra il popolo ebraico e quello palestinese». Ha parlato della soluzione dei due stati, quella che prevede una pacifica convivenza tra israeliani e palestinesi all’interno di due stati, uno israeliano e uno palestinese, finora al centro di tutte le trattative di pace degli ultimi decenni. Ha poi chiesto il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi «senza condizioni».

Attualmente lo Stato di Palestina è riconosciuto da circa tre quarti degli Stati membri delle Nazioni Unite, ovvero da gran parte degli stati dell’America Latina, dell’Africa, dell’Asia e dell’Europa orientale. L’Italia non lo riconosce, ma ha comunque un ufficio consolare a Gerusalemme che «cura le relazioni che il Governo italiano intrattiene con le autorità palestinesi».

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