• Mondo
  • Sabato 4 maggio 2024

Visitare un «paradiso terrestre» nello Yemen non è per nulla una buona idea

L'hanno scoperto 15 turisti italiani bloccati sull'isola di Socotra, che da qualche anno è meta di un turismo ad alto rischio in uno dei paesi più in difficoltà al mondo

(Foto dell'account Valerian Guillot su Flickr)
(Foto dell'account Valerian Guillot su Flickr)

Una delle raccomandazioni principali quando si organizza un viaggio all’estero, soprattutto in parti del mondo che si conoscono poco, è quella di leggere le raccomandazioni di Viaggiare Sicuri, il sito del ministero degli Esteri italiano che indica tra le varie cose i documenti necessari, le vaccinazioni che vale la pena o è obbligatorio fare, la moneta utilizzata sul posto, ma anche le condizioni di stabilità di un certo paese.

Alcune destinazioni per esempio sono «assolutamente sconsigliate»: è il caso dello Yemen, dove da un decennio è in corso un’intensa e sanguinosa guerra civile che ha portato il gruppo armato degli Houthi a controllare un’ampia porzione del territorio, oltre a causare fra le altre cose almeno 377mila morti. È anche il caso di Socotra, un piccolo arcipelago di quattro isole nell’oceano Indiano, che dal punto di vista amministrativo fa parte proprio dello Yemen.

Nella pagina di Viaggiare Sicuri dedicata allo Yemen già nel paragrafo con le notizie più in evidenza si legge che «è assolutamente sconsigliato, per via del protrarsi del conflitto, recarsi in Yemen ed effettuare viaggi in tutto il paese, inclusa l’isola di Socotra».

Di Socotra si sta parlando in questi giorni perché un gruppo di turisti italiani è bloccato lì dopo che l’unico volo settimanale che avrebbe dovuto riportarli ad Abu Dhabi è stato cancellato per ragioni non chiare, sembra per via del maltempo. Il gruppo, composto da quindici persone, ha detto di essere al sicuro: le loro principali preoccupazioni ruotano attorno al fatto di non avere notizie ufficiali su quando sarà possibile ripartire e di essere lì senza SIM telefoniche locali e senza soldi a sufficienza per un viaggio più lungo di quello che avevano programmato.

«Le esperienze dei gruppi che mi hanno preceduta lasciavano intendere che la situazione non fosse così rischiosa», ha detto a Repubblica una delle turiste bloccate. Il viaggio dei 15 italiani è stato organizzato dall'agenzia Oltre, fondata fra gli altri da un influencer di viaggi. La popolarità di Socotra in questi anni è stata aumentata anche da queste figure, alcune anche molto note, anche se va detto che di Socotra parlano molto bene anche alcuni siti affidabili in lingua inglese. Ancora pochi mesi fa un articolo del magazine Condé Nast Traveler ha inserito Socotra fra le isole più belle del Medio Oriente: altri ne parlano come «un giardino dell'Eden» perlopiù inesplorato dal turismo di massa.

Socotra non è mai stata coinvolta direttamente nella guerra civile in Yemen, anche se per forza di cose ha sofferto del collasso delle istituzioni yemenite negli ultimi dieci anni: a fornire alla popolazione, composta da circa 43mila persone, aiuti umanitari, cibo, acqua e medicine da anni ci pensano i vicini Emirati Arabi Uniti, che organizzano una volta alla settimana un volo da Abu Dhabi ad Hadibu, la più grande città dell’arcipelago. Le infrastrutture sono minime, l’acqua spesso non è potabile, il cibo non è sempre disponibile, i pochi hotel sono assai modesti. Quasi solo i turisti possono permettersi di accedere a Internet, che per gli abitanti dell'arcipelago ha prezzi proibitivi.

Ma le isole in sé sono considerate un paradiso naturale che ospita specie animali e vegetali autoctone impossibili da vedere altrove: si stima che il 90 per cento delle varietà di rettili, il 95 per cento delle lumache terrestri e il 37 per cento delle piante che si trovano lì non esistano altrove. Il paesaggio è estremamente caratteristico, anche per via dei grandi “alberi del drago” autoctoni che contribuiscono a dare al paesaggio un aspetto vagamente alieno. L’arcipelago è considerato patrimonio mondiale della biodiversità dall’Unesco: per questo motivo nel 2000 gli è stato riconosciuto uno status amministrativo speciale e gran parte del territorio è stata trasformata in un parco nazionale protetto.

Il turismo è aumentato, anche se comunque in quantità relativamente contenute, grazie a una scelta esplicita degli Emirati Arabi Uniti, che negli ultimi anni hanno aumentato il numero di turisti trasportati settimanalmente sul volo umanitario diretto verso le isole. Secondo la blogger di viaggi Anna Karsten, che ci è stata due anni fa, «nel 2019 c’erano 15-30 stranieri che visitavano l’isola ogni settimana. Nel marzo del 2020, poco prima del lockdown, sul mio volo ce n’erano 100-120, ed è così ogni settimana».

La crescita del flusso turistico, per quanto apparentemente moderata rispetto ai fenomeni di iper-turistificazione che si vedono altrove, ha portato a sollevare vari timori per l’impatto sull’ecosistema locale, dallo scarso smaltimento dei rifiuti prodotti dai turisti alle preoccupazioni per gli alberi del luogo tagliati per produrre souvenir.

Come destinazione Socotra è molto citata soprattutto tra i turisti appassionati di mete avventurose, estreme o comunque difficili da raggiungere, oppure tra gli appassionati di dark tourism, quel turismo che gira attorno a luoghi pericolosi o percepiti come rischiosi. Altri la consigliano invece in quanto meta inesplorata, da raggiungere prima che diventi troppo conosciuta: paradossalmente, i video di questo tipo attraggono un'enorme attenzione su piattaforme social come YouTube, Instagram e TikTok, contribuendo al fatto che i posti poco conosciuti in questione si riempiano di persone, più attratte dall'esperienza in sé che dalla conoscenza del luogo e delle persone che lo abitano (che peraltro a Socotra vivono in condizioni assai difficili).

Appena quattro mesi fa il noto influencer di viaggi Nicolò Balini aveva pubblicato due video su un suo recente viaggio a Socotra, uno dei quali intitolato «senza elettricità, senza internet e senza bagno 🇾🇪 sperduti in PARADISO!». I due video al momento hanno assommato quasi un milione di visualizzazioni. L'agenzia fondata da Balini, SiVola, pubblicizza Socotra come «un paradiso terrestre». Ma cercando video di Socotra su YouTube si trovano molti altri video di influencer italiani dal pubblico meno ampio. Uno dei video più popolari su Socotra, poi, mostra semplicemente una serie di panorami molto pittoreschi dell'arcipelago. È stato pubblicato dall'account Amazing Places on Our Planet, che ha circa un milione di iscritti.

Alcuni dei video su Socotra affermano tra l’altro che l’isola sarebbe una destinazione del tutto sicura, dato che non è coinvolta direttamente nella guerra civile. Non è così, come sa per esempio chi ha potuto consultare la guida Lonely Planet sulla penisola arabica, dove i rischi di visitare Socotra sono elencati in maniera molto dettagliata. Online esistono comunque guide molto complete che elencano in maniera approfondita sia le principali attrazioni dell'arcipelago sia i molti rischi legati al viaggio, come quella compilata dalla blogger di viaggi Eleonora Sacco.

@ethoventures Have we convinced you to visit 🤔 While mainland Yemen has problems, the island of Socotra has remained geographically and politically isolated from the events that affect the rest of the country! The folks of Socotri are friendly, generous, intuitive, and VERY hilarious! Nothing makes them happier than showing off their island to the rest of the globe! They are SO appreciative for visitors! 🎥: hobopeeba #travel #travelphotography #traveling #traveler #adventure #earth #beautiful #vacations #Yemen #nature #natureza #socotraisland #socotra_island #Socotra ♬ Originalton - 🎧