La procura di Lodi ha chiesto l’archiviazione dell’indagine per istigazione al suicidio nel caso della ristoratrice Giovanna Pedretti

La procura di Lodi ha chiesto l’archiviazione dell’indagine per istigazione al suicidio nel caso della ristoratrice Giovanna Pedretti, che si era uccisa a gennaio dopo essere stata criticata per la pubblicazione di una recensione, rivelatasi poi falsa, sul suo ristorante a cui aveva dato una risposta a tono, verosimilmente per pubblicizzare il suo ristorante. Del caso si era parlato moltissimo, soprattutto a proposito del ruolo che sembravano avessero avuto i giornali e i giornalisti che più si erano occupati della vicenda, a volte con toni molto critici nei confronti di Pedretti.

In un comunicato stampa la procura di Lodi dice che l’indagine sulla morte di Pedretti non ha individuato «alcun contributo di terze persone», e che in ogni caso «nessuno dei comportamenti tenuti da terzi, intervenuti a vario titolo nella presente vicenda, è in alcun modo qualificabile come fatto penalmente rilevante». La procura di Lodi dice inoltre che la recensione postata da Pedretti non era «genuina»: era falsa, insomma, come si era sospettato quasi da subito. L’avvocata della famiglia Pedretti ha spiegato ad ANSA che «ad oggi non c’è volontà di opporsi e chiedere ulteriori indagini».

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Dove chiedere aiuto
Se sei in una situazione di emergenza, chiama il numero 112. Se tu o qualcuno che conosci ha dei pensieri suicidi, puoi chiamare il Telefono Amico allo 02 2327 2327 oppure via internet da qui, tutti i giorni dalle 10 alle 24.
Puoi anche chiamare l’associazione Samaritans al numero 06 77208977, tutti i giorni dalle 13 alle 22.