Sono stati sospesi gli arbitri dell’incontro che il lottatore italiano Frank Chamizo dice di aver perso ingiustamente contro Turan Bayramov

Il lottatore italiano di origine cubana Frank Chamizo, 31 anni (Maddie Meyer/Getty Images)
Il lottatore italiano di origine cubana Frank Chamizo, 31 anni (Maddie Meyer/Getty Images)

La United World Wrestling, la federazione internazionale degli sport di lotta, non ha accolto il ricorso presentato dal lottatore italiano Frank Chamizo, che aveva chiesto la revisione del risultato di un incontro combattuto a Baku, in Azerbaijan, lo scorso 7 aprile. Chamizo sosteneva di aver vinto l’incontro e che gli arbitri avessero deciso di cambiare l’esito per favorire l’atleta di casa, l’azero Turan Bayramov. Chamizo aveva anche accusato l’organizzazione di aver provato a corromperlo per perdere di proposito l’incontro.

La United World Wrestling però di fatto ha riconosciuto l’errore, perché ha sospeso tutta la squadra arbitrale: due di loro fino alla fine dell’anno, un altro fino al 30 settembre e altri tre fino al 30 giugno. Allo stesso tempo non è intervenuta sulla decisione, perché «in nessun caso il risultato di un incontro può essere modificato dopo che la vittoria è stata dichiarata sulla materassina» (la materassina è il tappeto su cui si combattono gli incontri di lotta libera).

L’incontro tra Chamizo e Bayramov era molto importante, perché metteva in palio la qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024. Chamizo avrà un’ultima possibilità di qualificarsi, in un torneo preolimpico che si terrà a Istanbul, in Turchia, dal 9 al 12 maggio. La federazione internazionale ha chiesto, nella sentenza sul suo ricorso, di inserire Chamizo tra le teste di serie (di dargli cioè un vantaggio nel sorteggio degli incontri): questa richiesta è sembrata più che altro una parziale compensazione per i presunti torti subiti dal lottatore italiano in Azerbaijan.

Frank Chamizo, 31enne di origine cubana e due volte campione del mondo, sui social ha commentato così la decisione della United World Wrestling: «Grazie, UWW, per averci detto quello che già sapevamo: a me è costato quattro anni di lavoro e a loro 5 mesi di sospensione. Questi arbitri, come fanno a guardarsi allo specchio?».