La polizia australiana ha arrestato sette adolescenti sospettati di avere collegamenti con il recente attacco in una chiesa di Sydney

Agenti di polizia fuori dalla chiesa di Sydney, lunedì 15 aprile (AP Photo/ Mark Baker)
Agenti di polizia fuori dalla chiesa di Sydney, lunedì 15 aprile (AP Photo/ Mark Baker)

La polizia australiana ha arrestato a Sydney sette adolescenti sospettati di essere coinvolti in «ideologie estremiste violente basate sulla religione». Gli arresti sono stati compiuti nell’ambito delle indagini sul recente accoltellamento di quattro persone in una chiesa nella periferia della città, che la polizia sta trattando come «un’azione terroristica». Per l’attacco era già stato arrestato un 16enne, di cui non si conosce l’identità: tutte le altre persone arrestate hanno tra i 15 e i 17 anni e si ritiene abbiano collegamenti con il 16enne.

L’attacco era stato compiuto lo scorso 15 aprile a Wakeley in una Chiesa assira d’oriente, una confessione del cristianesimo diffusa principalmente in Medio Oriente e nei paesi in cui ci sono molte persone provenienti da lì, fra cui l’Australia. Il vicecapo della polizia del New South Wales, David Hudson, ha detto che fin da subito dopo l’accoltellamento erano state identificate diverse persone che secondo gli inquirenti meritavano «ulteriori attenzione e indagini». Sempre secondo Hudson, gli adolescenti erano associati da «obiettivi comuni» e sarebbero «un pericolo e una minaccia inaccettabili» per la cittadinanza.

Due giorni prima un uomo aveva ucciso sei persone accoltellandole in un trafficato centro commerciale di Bondi sempre a Sydney. I due fatti non sembrano essere collegati.