Almeno cinque razzi sono stati lanciati dall’Iraq verso una base militare degli Stati Uniti nel nord-est della Siria

Domenica sera sono stati lanciati almeno cinque razzi verso una base militare statunitense nel nord-est della Siria dalla zona della città di Zummar, nel nord dell’Iraq. Lo hanno detto a Reuters due fonti dei servizi di sicurezza iracheni. Al momento non è chiaro cosa sia successo e non risultano danni o persone ferite: sembra però che il mezzo su cui era montato il lanciarazzi abbia preso fuoco a causa di un’esplosione, ha detto sempre a Reuters un funzionario dell’esercito statunitense in forma anonima.

Quello di domenica è il primo attacco contro le forze statunitensi nell’area dalla fine di gennaio, quando Resistenza islamica, una milizia sostenuta dall’Iran e basata in Iraq, aveva attaccato una base militare statunitense in Giordania, uccidendo tre soldati e ferendone circa 50. In risposta gli Stati Uniti avevano compiuto vari attacchi aerei in diverse località di Siria e Iraq colpendo decine di obiettivi, tra cui depositi di armi e munizioni, basi operative e centri dell’intelligence legati a varie milizie sostenute dall’Iran.

Gli attacchi contro obiettivi statunitensi da parte di milizie filoiraniane in Medio Oriente sono comuni da anni, ma sono diventati più intensi e frequenti dopo l’inizio della guerra fra Israele e Hamas. Negli ultimi anni l’Iran infatti ha esteso la propria influenza sull’area, finanziando e armando gruppi politico-militari in vari paesi con l’intento di creare quello che i generali iraniani definiscono un “asse della resistenza”, cioè un complesso di alleanze in vari paesi capace di contrastare gli Stati Uniti e Israele. Sabato il primo ministro iracheno Mohammed Shia al Sudani era rientrato nel paese proprio da una visita negli Stati Uniti, dove aveva incontrato il presidente Joe Biden.

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