Il presidente brasiliano Lula ha detto che ci sono stati molti agenti di polizia «complici» nell’assalto alle istituzioni del paese 

(AP Photo/Eraldo Peres)
(AP Photo/Eraldo Peres)

Secondo Lula, il presidente del Brasile, le migliaia di sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro che domenica hanno assaltato tre sedi delle istituzioni del paese sono riusciti nel loro intento anche grazie alla complicità di molti membri delle forze dell’ordine. Parlando con un gruppo di giornalisti al Palácio do Planalto, la sede dell’ufficio presidenziale e una delle tre istituzioni assaltate domenica scorsa, Lula ha detto: «ci sono stati molti agenti complici. Ci sono state molte persone della polizia militare che hanno collaborato. Molte persone delle forze armate hanno collaborato dall’interno. Sono convinto che la porta del Palácio do Planalto sia stata aperta per far entrare queste persone, perché non c’è nessuna porta rotta. In altre parole, qualcuno ha facilitato il loro ingresso».

In seguito all’assalto alle istituzioni le forze dell’ordine brasiliane erano già state molto criticate, sia dalla Corte Suprema che da diversi giornali del paese, secondo cui non solo non avrebbero fatto abbastanza per evitare l’assalto, ma lo avrebbero addirittura favorito. Ci sono video che mostrano un’opposizione molto blanda e poco efficiente all’assalto dei rivoltosi e le barricate allestite davanti agli edifici governativi sono state ritenute da molti piuttosto deboli, nonostante l’assalto fosse ritenuto prevedibile (i sostenitori di Bolsonaro si erano preparati per settimane, anche in modo piuttosto palese).

Lula ha anche annunciato che ci sarà un’indagine sul personale delle sedi istituzionali brasiliane, dal momento che finora erano piene di sostenitori di Bolsonaro: «A nessuno che sia sospettato di essere un bolsonarista convinto può essere permesso di rimanere nel palazzo», ha detto Lula.