I dubbi sulla sicurezza del Boeing 737 Max 8

L'incidente in Etiopia è il secondo in pochi mesi per l'aereo prodotto dall'azienda statunitense: diverse compagnie hanno deciso di sospenderne l'utilizzo

Parte di un motore del Boeing 737 Max 8 precipitato in Etiopia (AP Photo/Mulugeta Ayene)
Parte di un motore del Boeing 737 Max 8 precipitato in Etiopia (AP Photo/Mulugeta Ayene)

In seguito all’incidente aereo di domenica 10 marzo in Etiopia del volo 302 di Ethiopian Airlines, nel quale sono morte 157 persone, la compagnia aerea africana (la più grande del continente), il governo cinese e quello indonesiano hanno deciso di sospendere l’utilizzo dei Boeing 737 Max 8, il modello di aeroplano caduto ieri. La scelta è derivata dai dubbi sull’affidabilità del nuovo aereo, visto che un altro era precipitato pochi mesi fa in Indonesia causando la morte di 189 persone. Le dinamiche dei due incidenti hanno qualcosa in comune, ma esperti e responsabili della sicurezza aerea hanno invitato a non arrivare a conclusioni affrettate, e ad attendere gli esiti delle indagini in Indonesia e in Etiopia.

Il Boeing 737 Max 8
La statunitense Boeing, tra le più grandi aziende produttrici di aeroplani al mondo (la sua diretta concorrente è l’europea Airbus), oltre a un grande danno d’immagine rischia di perdere commissioni e importanti opportunità di affari, soprattutto in Cina dove la vendita dei 737 Max da sola concorre a circa un terzo degli utili di Boeing. La decisione del governo cinese di imporre a tutte le compagnie aeree del paese la sospensione nell’utilizzo di quel modello potrebbe essere seguita da altri governi, causando ulteriori difficoltà all’azienda.

A fine gennaio, circa un quinto dei 737 Max 8 in consegna erano per la Cina. China Southern Airlines, una delle compagnie aeree più grandi del paese, ne possiede 16 e ne ha ordinati altri 34. China Eastern Airlines ne possiede 13, mentre Air China ne utilizza 14. Altre compagnie aeree cinesi più piccole utilizzano alcune decine di 737 Max 8 e ne hanno ordinati altri.

(Boeing)

Il 737 Max 8 è in commercio da un paio di anni ed è stato uno dei più importanti successi commerciali per Boeing. Si stima che le sue vendite producano ricavi annui pari a 30 miliardi di dollari, secondo le analisi di Bloomberg. L’aeroplano viene impiegato per tratte di breve-medio raggio ed è molto richiesto per i suoi minori consumi, rispetto ad altri modelli con capacità analoghe.

È lungo quasi 40 metri e raggiunge un’apertura alare di 36 metri. Può coprire fino a 6.500 chilometri di distanza e nella sua configurazione base ospita fino a 210 persone. Alcuni suoi strumenti funzionano però diversamente da altri modelli, e secondo gli esperti Boeing non avrebbe comunicato a sufficienza queste differenze alle compagnie aeree e di conseguenza ai loro piloti.


Sensori e software
A ottobre dello scorso anno il volo 360 di Lion Air era precipitato poco dopo il decollo a Giacarta, in Indonesia. L’incidente era stato molto discusso non solo per l’alto numero dei morti (189), ma anche perché il 737 Max 8 caduto era nuovo e impiegato a pieno regime solamente da 3 mesi. Secondo le indagini condotte finora dalla Commissione indonesiana per la sicurezza nei trasporti, il volo 610 sarebbe caduto a causa di un’errata segnalazione di uno dei sensori dell’aeroplano, che serve ai piloti per capire se ci sia o meno il rischio di stallo (una riduzione della portanza, la forza che permette di rimanere in volo). L’inchiesta indonesiana è però ancora in corso e non ci sono quindi conclusioni definitive sull’incidente di ottobre.

Il 737 Max 8 è simile ai 737 precedenti, ma Boeing ne ha modificato alcuni elementi. I due motori, per esempio, sono stati spostati più avanti e in alto sotto le ali. Queste modifiche hanno fatto sì che il nuovo modello abbia un bilanciamento diverso rispetto ai modelli più vecchi. Alcuni sensori funzionano inoltre diversamente, anche nel loro modo di dialogare con il software di bordo. Il problema è che, stando alle ricostruzioni fatte finora dalle autorità indonesiane, Boeing non aveva aggiornato adeguatamente i piloti sulle novità prima di ottobre.

Pochi giorni dopo l’incidente del volo Lion Air, Boeing aveva diffuso un bollettino di aggiornamento, aggiungendo nuovi dettagli e informazioni sul comportamento dei sensori e del software del 737 Max 8. In seguito alla diffusione della nuova documentazione, la Federal Aviation Administration (FAA) degli Stati Uniti aveva diffuso un comunicato di emergenza a tutte le compagnie aeree statunitensi, invitandole ad aggiornare i piloti sul funzionamento del sensore in questione (che si occupa della gestione dell’angolo d’incidenza – AoA – molto importante per la portanza nelle fasi di volo).

Secondo la FAA, in assenza di un adeguato aggiornamento sul funzionamento del sistema, i piloti avrebbero potuto incontrare “difficoltà nel pilotare l’aeroplano”. La scorretta impostazione dell’assetto poteva causare un’improvvisa perdita di quota, complice lo stallo, con il rischio di un impatto al suolo. Alle compagnie aeree statunitensi era stato inoltre richiesto di aggiornare i loro manuali di volo sul 737 Max 8, in modo da mettere in evidenza le differenze rispetto ai modelli precedenti. Altre agenzie per la sicurezza del volo in giro per il mondo avevano poi fatto altrettanto.

Presto per le conclusioni
A oggi non ci sono elementi per dire che i piloti del volo 302 di Ethiopian Airlines non fossero a conoscenza degli ultimi aggiornamenti dei manuali. La compagnia aerea non è solamente la più grande dell’Africa ma è anche una delle più affidabili in termini di sicurezza, con standard comparabili a quelli delle compagnie aeree europee e statunitensi. L’indagine dovrà chiarire che cosa sia andato storto nella pratica, ma terrà comunque in considerazione il fatto che l’aeroplano fosse nuovo e dello stesso tipo coinvolto nell’incidente di ottobre in Indonesia.

I dettagli sugli ultimi minuti del volo 302 di domenica 10 marzo sono del resto ancora scarsi. Il Boeing 737 Max 8 era decollato alle 8:40 del mattino (ora locale) ed è precipitato sei minuti dopo. Poco prima, l’equipaggio aveva segnalato un generico problema e aveva chiesto di poter tornare in aeroporto. Subito dopo il decollo, l’aereo non aveva mantenuto la classica traiettoria per portarsi velocemente in quota, ma aveva compiuto due distinte discese nei primi due minuti e mezzo. Mancano molte altre informazioni che saranno ottenute con l’analisi delle scatole nere ritrovate lunedì mattina. Dal modo in cui l’aereo è precipitato si può comunque ipotizzare che l’incidente sia avvenuto a velocità sostenuta, senza che i piloti riuscissero a provare un atterraggio di emergenza.

Il volo Lion Air 610 dello scorso ottobre era precipitato 11 minuti dopo il decollo. Il 737 Max 8 in quel caso aveva avuto un problema meccanico nel volo precedente, indicato dall’equipaggio. Il modello utilizzato da Ethiopian Airlines era invece in normali condizioni e non c’erano state segnalazioni di anomalie nei voli precedenti all’incidente. Nel caso di Lion Air, l’aereo aveva perso quota decine di volte a causa dell’errato funzionamento di un sensore, che aveva indotto il computer di bordo a stimare erroneamente una perdita di controllo dell’assetto. I piloti avevano provato a controbilanciare il sistema più e più volte, ma la perdita di quota aveva infine portato all’incidente.