Joe Biden dice che la Russia vuole interferire con le elezioni in Italia
E anche che lo ha già fatto durante la campagna per il referendum costituzionale dell'anno scorso
L’ex vicepresidente statunitense Joe Biden ha scritto, insieme al suo collaboratore Michael Carpenter, un breve saggio per l’autorevole rivista Foreign Affairs: parla di come e quanto la Russia stia cercando di influenzare e destabilizzare, in vari modi, i sistemi democratici degli altri paesi, inclusa l’Italia. E propone alcune possibili soluzioni per rimediare a questo grave problema. Il saggio inizia analizzando come, dalla caduta dell’Unione Sovietica, la Russia non sia riuscita a diventare una vera democrazia e come, senza più avere nemmeno una chiara ideologia da opporre a quella del resto dell’Occidente, il governo russo stia cercando di usare «l’attacco come forma di difesa», perché vede le democrazie straniere come una grave minaccia. Lo sta facendo, hanno scritto Biden e Carpenter, «per proteggere il suo sistema cleptocratico», basato cioè sulla corruzione.
Biden e Carpenter citano, tra gli altri, il caso delle ingerenze nelle elezioni presidenziali francesi del 2017, usandole come premessa per parlare di altri possibili rischi simili:
In Francia, la diffusa conoscenza del precedente ruolo russo nella campagna elettorale statunitense [del 2016] ha in qualche modo ridotto la possibilità del Cremlino di avere il vantaggio di fare la prima mossa. Ma la Russia non si è per nulla arresa e ha fatto simili mosse in un gran numero di paesi europei, tra i quali i Paesi Bassi (dove ci sono stati dei referendum per l’entrata dell’Ucraina nell’Unione Europea), l’Italia (dove si è votato per riforme costituzionali) e in Spagna, dove la questione era la secessione della Catalogna. La Russia ha anche supportato Alternativa per la Germania [AFD], il partito tedesco di estrema destra, con lo scopo di fargli prendere più voti amplificando i suoi messaggi sui social. La stessa cosa sta ora succedendo in Italia: con il supporto russo, in vista delle prossime elezioni parlamentari, alla Lega Nord e al populismo del Movimento 5 Stelle. Guardando ancora oltre, le elezioni statunitensi di metà mandato, nel 2018, e le presidenziali del 2020 rappresentano nuove opportunità per l’intromissione russa.
Biden e Carpenter hanno poi analizzato altri modi in cui la Russia cerca di intromettersi in questioni straniere (per esempio «la manipolazione dei mercati dell’energia») e hanno scritto che «le democrazie dell’Occidente devono occuparsi delle lampanti falle dei loro sistemi elettorali e finanziari, nelle loro infrastrutture per la cybersecurity e negli ecosistemi dei loro media». Il saggio, che esprime più volte grandi preoccupazioni per come Donald Trump non si stia occupando della questione, finisce così:
Dobbiamo, tutti insieme, rifiutare l’influenza straniera nelle nostre istituzioni democratiche e fare di più per occuparci dei problemi che ci interessano; non permettere, ai demagoghi che abbiamo in casa e ai tiranni che ci sono fuori, di dividerci. Putin e i suoi amichetti non capiscono che la più grande forza della democrazia statunitense è l’impegno dei suoi cittadini. Anche se il presidente non vuole agire, noi possiamo.