Chi si prenderà le agenzie europee che oggi hanno sede a Londra?
Milano e altre 22 città hanno iniziato la gara per le ambite autorità del farmaco e delle banche, e si parla già di strategie e alleanze
Lunedì era l’ultimo giorno in cui i governi europei potevano presentare le candidature per ospitare la European Medicines Agency (EMA) e l’European Banking Authority (EBA), le agenzie europee per farmaci e banche che al momento hanno sede a Londra ma che dovranno essere spostate entro il 2019, quando il Regno Unito lascerà l’Unione Europea. In tutto 23 paesi hanno presentato le loro candidature: 19 città gareggeranno per ospitare l’EMA mentre altre 8 si sfideranno per l’EBA. Milano è candidata a ospitare la prima, l’agenzia del farmaco considerata la più ambita delle due (qui avevamo spiegato che cos’è e perché è importante).
Il video promozionale di Milano per la candidatura a ospitare l’EMA
I paesi che vogliono ospitare le due agenzie contano sui ritorni economici che porteranno nelle loro città l’arrivo di centinaia di funzionari e dipendenti (l’EMA ne ha circa 900) e l’indotto che produrrà la loro attività. L’EMA, per esempio, organizza una media di 500 incontri internazionali l’anno, che mettono in movimento 65 mila persone. Molte società farmaceutiche hanno stabilito sedi a Londra per essere vicine all’EMA ed è probabile quindi che decideranno di spostare le loro filiali nella città che sarà scelta per ospitarla in futuro, creando quindi un ulteriore indotto. L’EBA, l’autorità bancaria, è molto più piccola e ha circa 200 dipendenti. La città scelta, però, si troverà probabilmente a ospitare importanti filiali bancarie e di studi legali internazionali.
La procedura per di assegnazione prevede quattro mesi di trattative prima della decisione finale il prossimo novembre. Il primo scoglio da superare sarà l’esame preliminare delle candidature da parte della Commissione europea, che valuterà elementi come la qualità dei collegamenti con il resto d’Europa della città candidata o la presenza di scuole internazionali. La Commissione pubblicherà il suo primo giudizio a settembre. Saranno i ministri dei vari governi, riuniti nel Consiglio dell’Unione Europea, a prendere la decisione finale entro il prossimo novembre. Il sistema di voto sarà molto semplice: ogni paese potrà esprimere un voto (non si userà quindi il sistema che si usa di solito, in cui il voto di ogni paese “pesa” in proporzione alla sua popolazione). Ci saranno tre votazioni per ognuna delle autorità in cui saranno eliminate le città con meno voti. Si comincerà con l’EMA per poi passare all’EBA.
In passato questo tipo di decisioni a livello europeo non sempre è stato completamente sereno. Il Financial Times ricorda un episodio avvenuto nel 2001, quando i leader europei litigarono per un’intera notte mentre si trovavano ospiti in un castello belga per decidere chi avrebbe dovuto ospitare la nuova autorità per la sicurezza del cibo. Il momento culminante della discussione fu un attacco dell’allora presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi alla Finlandia, che aveva avanzato la candidatura di Helsinki: «Ma se i finlandesi nemmeno sanno cos’è il prosciutto!». La sede dell’autorità oggi si trova a Parma.
Secondo fonti consultate dal Financial Times, uno scontro anche peggiore di questo potrebbe verificarsi se nessuna delle due autorità sarà assegnata ai dieci paesi dell’Europa centrale e orientale entrati nell’Unione dal 2004 a oggi, un’area che non ha partecipato all’iniziale distribuzione di agenzie e sedi istituzionali dei primi anni dell’Unione.
Il sito Politico.eu ha provato a ipotizzare alcuni scenari su come potrebbe svolgersi il voto. Secondo il sito, Francia e Germania avranno probabilmente un ruolo importante nel decidere dove andranno le due agenzie. Entrambi i paesi si sono candidati per entrambe le agenzie: la Francia ha proposto Lille per l’EMA e Parigi per l’EBA, mentre la Germania ha avanzato la candidatura di Francoforte per l’EBA e quella di Bonn per l’EMA. Il regolamento stabilisce che nessuna nazione può ricevere entrambe le agenzie, ma, ipotizza Politico, Francia e Germania potrebbero accordarsi per spartirsele.
Per esempio i francesi potrebbero appoggiare la candidatura di Francoforte, che già oggi ospita la BCE, in cambio del sostegno tedesco alla candidatura di Lille. Oppure l’accordo potrebbe essere più complesso: appoggio francese a Francoforte per l’EBA e a una città dell’Europa orientale per l’EMA in cambio di un sostegno al progetto francese di aumentare il potere dell’ESMA, l’autorità di controllo delle borse che ha sede a Parigi.
Le città candidate all’EMA sono Amsterdam, Atene, Barcellona, Bonn, Bratislava, Bruxelles, Bucarest, Copenaghen, Dublino, Helsinki, Lille, Milano, Porto, Sofia, Stoccolma, Valletta, Vienna, Varsavia e Zagabria. Le otto candidate per l’EBA sono Bruxelles, Dublino, Francoforte, Parigi, Praga, Lussemburgo, Vienna e Varsavia.