Dentro la stanza del silenzio

A Ferrara, nel Dipartimento di Ingegneria dell'Università, c'è una delle camere anecoiche più grandi d'Europa: non si sentono rumori, se non quelli prodotti dal proprio corpo

La camera anecoica dell'Università di Ferrara (YouTube)
La camera anecoica dell'Università di Ferrara (YouTube)

Le camere anecoiche sono stanze isolate dall’esterno e prive di qualunque tipo di eco nelle quali le pareti sono costruite in modo da non riflettere alcuna onda. Rispetto al suono, questo crea una situazione molto vicina al silenzio assoluto. Nel Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Ferrara c’è una camera aneconica acustica tra le più grandi in Europa. Viene utilizzata soprattutto per fare ricerca scientifica, o per lavorare in collaborazione con aziende che hanno interesse a fare misurazioni sonore estremamente precise. Al di là degli scopi scientifici, la camera suscita anche molto interesse: come ha raccontato Repubblica dopo averla visitata, nelle giornate aperte al pubblico fuori dal dipartimento si forma spesso una coda di persone che ci entrano per sentire le vibrazioni e i piccoli rumori che provengono dal loro corpo, l’unica fonte sonora all’interno della stanza.

La porta si chiude e si cade in un silenzio perfetto, in questo grande cubo irto di lance bianche. Il tempo è fermo, una luce bianca cancella le ombre. Non fa freddo e non fa caldo, in fondo potrebbe essere l’aldilà. Rumori? Nessuno, neanche a tendere ben bene le orecchie. Dopo un po’ ecco arrivare un ronzio, o un sibilo, uno zzzzzz impercettibile, “è il segno dell’attività cerebrale”, spiegano gli esperti. Significa che in questa assenza di rumore l’unico segnale di vita arriva dal proprio corpo, e perciò la camera anecoica dell’università di Ferrara è per molti un posto magico, soprattutto per chi vive nel frastuono costante delle grandi città, che non si fermano mai e anche di notte respirano al ritmo delle auto, del rombo sotterraneo delle metropolitane. E anche chi vive in montagna, questo silenzio enorme non lo sentirà mai, ci sarà sempre un tuono, il vento, un cip cip, un qualcosa.

“Per noi è soprattutto un laboratorio, ci facciamo ricerca, certificazioni, esperimenti”, dice il professor Patrizio Fausti, uno dei ricercatori che operano in questa struttura, tra le più grandi in Europa, vanto del dipartimento di Ingegneria, “un tempo l’Iveco ne aveva una molto grande, ci stava dentro un camion, ma credo l’abbiano dismessa “. Una è in Inghilterra, un’altra negli Stati Uniti. Questa è alta un dieci metri, isolata dal mondo da pareti di cemento armato, strati di feltro, e quei soffici cunei bianchi di poliestere che assorbono ogni suono. Ogni tanto la aprono al pubblico, “facciamo mini esperimenti sull’acustica, soprattutto per i bambini. Qualche adulto domanda se ci può stare dentro qualche minuto, per provare l’effetto che fa”. Qualcuno non regge, gli inglesi hanno dimostrato che un non tecnico non sopporta più di 15 minuti in questi ambienti.

(continua su Repubblica.it)