Tiziano Renzi, padre di Matteo, è indagato per il reato di traffico di influenze
Tiziano Renzi – padre dell’ex presidente del Consiglio e attuale segretario del PD Matteo Renzi – è indagato dalla procura di Roma per il reato di traffico di influenze. L’iscrizione di Tiziano Renzi nel registro degli indagati fa parte dell’inchiesta della procura di Roma sulla CONSIP, la società pubblica che si occupa di centralizzare gli acquisti della pubblica amministrazione. Il traffico di influence è reato da pochi anni ed è, in poche parole, il reato che si verifica quando qualcuno sfrutta il rapporto di amicizia o parentela con un pubblico ufficiale o qualcuno con un’importante carica per ottenere vantaggi economici o di altro tipo. Carlo Bonini ha scritto su Repubblica:
La figura di Tiziano Renzi era diventata oggetto dell’attenzione investigativa per i suoi legami di antica amicizia con Carlo Russo, imprenditore toscano del settore farmaceutico, legato a sua volta a uno dei personaggi chiave dell’inchiesta napoletana: l’imprenditore Alfredo Romeo.
Nell’inchiesta Consip a fine dicembre erano stati indagati anche il ministro dello Sport, Luca Lotti, il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette e il comandante della Legione Toscana dei carabinieri, il generale Emanuele Saltalamacchia. Nei loro confronti la Procura contesta i reati di rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento, in quanto sarebbero andati a rivelare l’esistenza di indagini ai vertici Consip.
Sempre Repubblica riporta una dichiarazione di Tiziano Renzi: «Ho ricevuto questa mattina un avviso di garanzia dalla procura di Roma in cui si ipotizza ‘il traffico di influenza’. Ammetto la mia ignoranza ma prima di stamattina neanche conoscevo l’esistenza di questo reato che comunque non ho commesso essendo la mia condotta assolutamente trasparente come i magistrati – cui va tutto il mio rispetto – potranno verificare».