Il trailer italiano di “Billy Lynn – Un giorno da eroe”
È il nuovo film di Ang Lee, che non ne dirigeva uno dal 2012: parla di un soldato che torna dalla guerra in Iraq ed è stato girato a 120 fotogrammi al secondo (di solito sono 24)
Billy Lynn – Un giorno da eroe è un film di guerra diretto da Ang Lee – il regista di La tigre e il dragone – con Garrett Hedlund, Kristen Stewart, Vin Diesel, Steve Martin e Chris Tucker. Il protagonista del film è l’attore britannico Joe Alwyn, che ha 25 anni ed al suo primo film. Billy Lynn – Un giorno da eroe è tratto dal romanzo Billy Lynn’s Long Halftime Walk, che è anche il titolo originale del film, e in versione italiana è edito da Minimum Fax (con il titolo È il tuo giorno, Billy Lynn!). Libro e film parlano di un soldato statunitense che al ritorno dall’Iraq viene celebrato come eroe e portato in giro per una sorta di tour negli Stati Uniti. La sua reale esperienza nella guerra in Iraq – mostrata attraverso molti flashback – è però diversa da come lui la racconta e, soprattutto, da come se la immagina il pubblico a cui ne parla. Billy Lynn – Un giorno da eroe uscirà in Italia il 2 febbraio.
Variety ha scritto che, seppur con numerosi difetti, Billy Lynn – Un giorno da eroe è un film «che ha il potenziale per essere rivoluzionario» per via dell’innovativo stile con cui è stato girato. Il film è infatti in 3D, con una risoluzione 4K (cioè in Ultra HD) e soprattutto è stato girato a 120 fotogrammi al secondo, circa cinque volte di più rispetto alla grande maggioranza dei film. Per farvi un’idea: quasi tutti i film sono girati in 24 fotogrammi al secondo e negli ultimi anni si è parlato molto della trilogia di Lo Hobbit di Peter Jackson, girati a 48 fotogrammi al secondo (i primi al mondo, per quanto riguarda i film più importanti).
Saranno pochi i cinema in cui si potrà vedere Billy Lynn – Un giorno da eroe nel suo formato ideale ma, secondo Variety, ne varrà la pena: «le immagini di Billy Lynn – Un giorno da eroe hanno una sorprendente chiarezza e una presenza fisica». Oltre che per le sue innovazioni tecniche il film è stato apprezzato anche per la storia che racconta e per il modo in cui lo fa: David Rooney ha scritto su Hollywood Reporter che nel film c’è uno studio del protagonista che cattura lo spettatore.