Com’è difficile tradurre Harry Potter
A causa dei tanti giochi di parole, nomi allusivi, termini inventati e riferimenti culturali, difficili da rendere in 68 lingue diverse
Un video di Vox racconta le numerose difficoltà nel tradurre i libri della saga di Harry Potter, dovute soprattutto a termini inventati, giochi di parole e ai significati allusivi dei nomi di molti personaggi, cibi e luoghi. Già il titolo del primo libro è diverso nell’edizione originale britannica e statunitense: la prima, scritta dall’autrice J.K. Rowling e pubblicata dalla casa editrice Bloomsbury nel 1997, si intitola Harry Potter and the Philosopher’s Stone, dove philosopher significa filosofo; la seconda, uscita nel 1998 per Scholastic Corporation, si chiama invece Harry Potter and the Sorcerer’s Stone, con sorcerer che vuol dire stregone. Il libro venne pubblicato in Italia da Salani con il titolo Harry Potter e la pietra filosofale.
In italiano per esempio il nome di Severus Snape è stato tradotto con Severus Piton, dove il cognome allude alla parola pitone come l’inglese alla parola snake, serpente, mentre in francese è Severus Rogue, che significa arrogante.
La saga è stata tradotta in 68 lingue diverse; il video è soltanto in inglese ma si possono aggiungere i sottotitoli, sempre in inglese.