E che diavolo è un “non paper”?
Il governo Renzi ne ha annunciato uno sui migranti e lo ha chiamato così, "non paper": è una specie di documento ufficioso, ma stavolta un po' diverso
Nel corso della prossima riunione dei ministeri degli Esteri dell’Unione Europea, il governo Renzi proporrà un “modello di accordo” da sottoscrivere con i paesi da cui provengono la maggior parte dei migranti che arrivano in Europa. Una copia dell’accordo è già stata inviata al presidente della Commissione Europea e a quello del Consiglio dell’Unione Europea. L’accordo, ribattezzato “migrant compact”, dovrebbe servire a facilitare i rimpatri nei paesi di provenienza di quei migranti che non ottengono il diritto di asilo e a rallentare le partenze, offrendo in cambio aiuti economici per lo sviluppo dei paesi che lo sottoscrivono. La notizia è particolarmente curiosa perché le fonti che hanno informato della proposta l’hanno definita un “non paper”, che si può tradurre in maniera un po’ brutale con “non documento”.
Secondo il “Penguin Companion to European Union”, un manuale sul funzionamento e sul linguaggio utilizzato nell’Unione Europea, pubblicato per la prima volta nel 1995 e continuamente aggiornato, “non paper” è un termine utilizzato per definire una proposta informale di accordo, in particolare all’interno del Consiglio dei ministri dell’Unione Europea.
Lo scopo del “non paper” è testare la reazione dei vari membri dell’Unione senza necessariamente esporsi in pubblico. Uno stato membro desideroso di proporre un nuovo tipo di regolamento, ad esempio, potrebbe decidere di far circolare un “non paper” tra i vari stati membri prima di rivelare pubblicamente la sua proposta, così da prevenire eventuali critiche. Per questo motivo, in genere, i “non paper” non vengono divulgati in anticipo: quello di Renzi invece è stato annunciato ufficialmente e pubblicato integralmente sul sito del governo, si tratta quindi un “non paper” piuttosto insolito.