Facebook vuole diventare Internet
Ogni volta che una società concorrente presenta un nuovo servizio, Facebook lo "copia", sfruttando il fatto che ha più utenti: e funziona
di Teddy Amenabar − The Washington Post
Ora che è possibile trasmettere video in diretta su Facebook, Mark Zuckerberg ci tiene a farci sapere che è una cosa grossa. L’ultima funzione di Facebook non si limita a farci postare dei video in diretta in modo che i nostri amici li possano vedere. Facebook Live ha anche una mappa che permette di cercare i video in diretta in tutto il mondo e filtri che si possono applicare mentre si trasmette un video. Ed è compatibile con le nuove reazioni di Facebook. Facebook Live è uno dei prodotti più importanti lanciati da Facebook da un po’ di tempo a questa parte, ma la maggior parte delle sue funzioni assomigliano a caratteristiche già offerte da altri. Entrando nel mercato dei video in diretta Facebook sta replicando, o reinventando, il modello di Periscope, Meerkat e altri ancora. La settimana scorsa, durante un’intervista a Buzzfeed, Zuckerberg ha parlato di quello che rende Facebook Live diverso da Periscope, il servizio per la trasmissione di video in diretta di proprietà di Twitter: semplicemente Facebook ha un pubblico molto più ampio dei suoi concorrenti. «Se vuoi condividere un video con i tuoi amici, poterlo fare dove sai di trovarli aiuta», ha detto Zuckerberg.
Venerdì 8 aprile Buzzfeed − uno dei primi partner di Facebook Live − ha trasmesso su Facebook un video in cui veniva fatta esplodere un’anguria con degli elastici. Il video è stato visto da oltre due milioni di persone. Facebook offre lo stesso servizio di Periscope, ma ha qualcosa in più: è esattamente dove sono gli utenti. Non c’è bisogno di fare pubblicità e non c’è nessuna app da scaricare: è già su Facebook, e tutti hanno un account Facebook. Non serve andare su un altro sito o aprire un’app diversa. Qualche settimana fa Facebook Messenger (il servizio di messaggistica istantanea di Facebook) ha introdotto un nuovo Easter Egg che permette di giocare a basket in chat inviando semplicemente una emoji. Il giochino in sostanza è uguale a “Peach Ball”, una funzione di Peach, un piccolo social network lanciato a gennaio: se non fosse per il fatto che su Facebook si possono sfidare i propri amici. Da quando Facebook Messenger ha lanciato il gioco, non ho più avuto motivo di tenere Peach sul mio telefono. Meglio ancora, ho avuto un nuovo motivo per usare Facebook: un altro punto a favore di Zuckerberg.
I tentativi di Facebook per influenzare le nuove tendenze, tuttavia, non sempre hanno avuto successo. Quando Snapchat iniziò a diventare molto popolare, Facebook creò Slingshot, promuovendola come un modo per «condividere la vita in diretta, filtrare e mandare foto e video in riproduzione continua»: esattamente come Snapchat. Nonostante a dicembre Facebook abbia rimosso Slingshot dal suo app store, insieme a due altri prodotti, Riff e Room, la società fa ancora concorrenza diretta alle funzioni di Snapchat. A marzo Facebook ha acquisito MSQRD, un’app che permette di aggiungere una maschera virtuale mentre si fanno foto o video, per esempio quelle di Ironman o Superman. È grossomodo la stessa tecnologia dei filtri di Snapchat. Non solo: giovedì 7 aprile Facebook Messenger ha lanciato un servizio di codici scansionabili e username a cui ci si può collegare per condividere contenuti con facilità, senza bisogno di usare un numero di telefono, come si può fare su Snapchat usando i QR code. L’unico social network che Facebook non ha provato a replicare è Instagram: l’ha comprato.
Per spezzare una lancia a favore di Facebook, però, bisogna ammettere che la società sviluppa anche grandi idee originali. Ha fatto proprio il popolare “mi piace”, creato le reazioni e sviluppato Instant Articles, che permette agli utenti di leggere articoli dei loro giornali preferiti senza dover aspettare che si carichino. Sia che si parli di un cambiamento interno al social network o di reinventare una nuova funzione, tutte le novità di Facebook hanno una cosa in comune: sono un motivo in più per non uscire dall’app.
Le grandi persone attingono a grandi idee. Aggiungendo queste nuove funzioni, Facebook riesce a competere nel tentativo di guadagnare quote di mercato emergenti, come farebbe ogni azienda di successo. C’è da chiedersi se Facebook non stia continuando a reinventare cose che già esistono sul mercato e, soprattutto, qual è il confine tra innovazione e duplicazione. Non sto dicendo che dovremmo cancellare il nostro account su Facebook o metterne in dubbio la moralità. Ma perlomeno dovremmo riconoscere con onestà quello sta succedendo: Facebook vuole diventare Internet.
© 2016 − The Washington Post