Il primo numero di Playboy senza nudi
In copertina ha una modella che sembra scattarsi un selfie per Snapchat, la grafica della rivista è stata alleggerita e ci sono meno fotoritocchi
La prima copertina della nuova versione di Playboy – una delle più famose riviste per adulti che lo scorso ottobre ha annunciato che non pubblicherà più fotografie di nudi – mostra una ragazza che idealmente si scatta un selfie, con la scritta “heyyy ;)” che riprende la grafica di Snapchat, la popolare applicazione per condividere contenuti che si cancellano da soli pochi secondi dopo essere stati visualizzati. Il New York Times, che ha visto in anteprima il nuovo numero di marzo, spiega che la grafica di Playboy è stata completamente rivista, per alleggerirla e renderla più minimale. Come promesso, non ci sono più foto esplicite di nudi, anche se comunque nei servizi fotografici molte modelle sono senza vestiti e si coprono con le mani.
I responsabili della rivista hanno inoltre deciso di mantenere la classica fotografia su due pagine al centro della rivista (“centerfold”), uno degli elementi distintivi di Playboy: anche in questo caso la modella ritratta, Dree Hemingway, una pronipote dello scrittore Ernest Hemingway, non è nuda. Il New York Times scrive che nel complesso le fotografie delle modelle appaiono molto più naturali rispetto alle precedenti edizioni della rivista, che non lesinava nell’utilizzo del fotoritocco per rendere praticamente perfette le sue fotografie, ma al tempo stesso meno realistiche.
(Playboy senza nudi è una vittoria per il femminismo?)
La scelta di eliminare i nudi segue quella adottata già da qualche tempo per il sito di Playboy, che nella sua versione gratuita non mostra immagini per adulti. I responsabili della rivista hanno detto che da quando il sito è fatto in questo modo le visite sono aumentate del 400 per cento circa, facendo diminuire sensibilmente l’età media dei lettori: da 47 si è passati a 30 anni. Ora confidano che la stessa cosa possa accadere con la nuova versione della rivista, che sarà in edicola tra pochi giorni negli Stati Uniti e poi nel resto del mondo. Come molte altre pubblicazioni del settore, Playboy ha subito una riduzione considerevole delle vendite: passando dai 5,6 milioni di copie vendute negli anni Settanta alle 700mila circa degli ultimi anni.