La milizia armata arrestata in Oregon
L'FBI ha arrestato gli estremisti che avevano occupato una proprietà federale per protestare contro il governo degli Stati Uniti, uno di loro è morto
Gli agenti dell’FBI hanno arrestato Ammon Bundy, il capo di un gruppo di uomini armati di estrema destra che da inizio gennaio stava occupando un edificio del governo nella periferia di Burns, una piccola città dell’Oregon negli Stati Uniti. L’operazione di polizia ha portato a una sparatoria che ha causato la morte di uno dei miliziani e l’arresto di altre persone oltre a Bundy. Nel pomeriggio di ieri alcuni componenti del gruppo armato avevano deciso di partecipare a un incontro pubblico a John Day, un’altra piccola città che si trova a qualche chilometro a nord del Malheur National Wildlife Refuge, la proprietà federale che stavano occupando dal 2 gennaio: il gruppo di uomini armati è stato fermato lungo un’autostrada, a chilometri di distanza dall’edificio occupato da settimane. Le persone arrestate sono Bundy, suo fratello Ryan, Bryan Cavalier, Shawna Cox e Ryane Payne, ha detto l’FBI nel corso di una conferenza stampa martedì (in Italia era notte).
Il gruppo armato aveva iniziato l’occupazione per protestare contro il governo, accusato di perseguitare due piccoli proprietari terrieri di Burns per avere appiccato fuochi in terre federali senza le autorizzazioni necessarie e più in generale di opprimere la popolazione, gestendo in modo scorretto i terreni agricoli sotto il suo controllo in tutto il paese. La vicenda mostra efficacemente il rapporto storicamente difficile tra gli agricoltori-allevatori e lo stato federale: spesso la terra che viene utilizzata dai “rancher” per pascolare i propri greggi o altre attività del genere è di proprietà del governo federale, che fa pagare una tassa per utilizzarla. I proprietari terrieri avvertono la presenza del governo federale come un’intrusione e pagano le tasse poco e malvolentieri.
Per ora la polizia non ha fornito indicazioni sulla persona morta nella sparatoria che ha portato all’arresto dei membri del gruppo armato. L’FBI ha confermato che un’altra persona è rimasta ferita nell’operazione, ma che non è in pericolo di vita. Cliven Bundy, il padre di Ammon e Ryan che nel 2014 aveva organizzato qualcosa di simile con altre persone contro il governo, guadagnandosi una certa notorietà nazionale, ha detto di essere “sconvolto” dalle notizie circa l’arresto dei suoi figli: “Loro sono brave persone ed erano lì per aiutare. È una schifosa vergogna che si spari e si uccidano persone che non vogliono fare male a nessuno. Non ci arrenderemo”.
L’FBI ha anche arrestato Joe Oshaughnessy, un altro attivista di estrema destra che nei giorni scorsi aveva dato la sua disponibilità a intervenire per evitare che ci fossero violenze tra i miliziani e le forze dell’ordine. È stato arrestato inoltre Pete Santilli, il conduttore di una trasmissione radiofonica dell’Ohio che per settimane ha sostenuto la causa dei Bundy, parlandone in onda. Dovranno rispondere tutti di accuse di vario tipo, dalla cospirazione all’uso della forza e di sistemi intimidatori.
I giornali americani nelle ultime settimane avevano fatto notare che molti dei manifestanti impegnati nell’occupazione non venivano da Burns: molti di loro erano stati già coinvolti nello scontro col governo federale avvenuto in Nevada nel 2014, quando decine di persone armate erano riuscite a impedire che il governo sequestrasse le vacche di Cliven Bundy per una vecchia questione di tasse non pagate. Bundy divenne un simbolo della protesta della destra radicale contro il governo americano: la sua storia finì su tutti i giornali e fece riparlare dei movimenti libertari – che cioè invocano la minor presenza possibile del governo negli affari locali – e del ruolo rilevante che spesso hanno giocato nella storia degli Stati Uniti.