È morto il compositore James Horner
Aveva composto le colonne sonore di "Titanic", "Braveheart", "Apollo 13", "Avatar" e di molti altri film di successo è morto a 61 anni in un incidente aereo
Il compositore statunitense James Horner, conosciuto soprattutto per avere realizzato la colonna sonora del film Titanic (1997), è morto in un incidente aereo nella California del Sud. L’aereo da turismo su cui si trovava, e registrato a suo nome, si è schiantato intorno alle 9:30 di lunedì 22 giugno sulla foresta nazionale Los Padres, nei pressi di Santa Barbara. Non risulta che a bordo dell’aeroplano ci fossero altre persone oltre a Horner. La notizia è stata confermata da Sylvia Patrycja, una delle sue assistenti, che sul suo profilo Facebook ha parlato della perdita “di una persona fantastica con un grande cuore e un talento incredibile”.
James Horner aveva 61 anni, era nato a Los Angeles nel 1953 e aveva studiato presso il Royal College of Music di Londra, tornando poi negli Stati Uniti per conseguire una laurea in musica presso la University of Southern California. Aveva iniziato a comporre musiche da concerto, poi era passato alla realizzazione di colonne sonore per il cinema, ottenendo i primi successi tra gli anni Settanta e Ottanta. I primi film che lo resero celebre furono La signora in rosso e Star Trek II – L’ira di Khan.
Horner ottenne la sua prima nomination agli Oscar alla fine degli anni Ottanta per la colonna sonora del film Aliens – Scontro finale di James Cameron. Molto apprezzato dai registi, negli anni seguenti compose le musiche di numerosi altri film di successo come Apollo 13, Braveheart e A Beautiful Mind, il film sul matematico John Nash. Nel 1998, James Horner fu premiato con due Oscar per il film Titanic: uno per la migliore colonna sonora e l’altro per la miglior canzone con “My Heart Will Go On”, cantata da Celine Dion, composta insieme a Will Jennings.
Nel corso della sua carriera, Horner collaborò più volte con il regista James Cameron. Tra il 2009 e il 2010 collaborò alla realizzazione del film Avatar, e di recente aveva dato qualche informazione circa il suo coinvolgimento per la realizzazione di un sequel del film, di cui si parla da anni. Proprio parlando di Avatar, Horner una volta spiegò efficacemente come considerava il suo lavoro:
Per me, la scrittura e la composizione sono molto simili alla pittura, all’uso di pennelli e colori. Non uso un computer quando scrivo e non uso nemmeno un pianoforte. Compongo alla scrivania e si tratta di mettere insieme colpi e note come i colori sulla tavolozza. Penso in maniera molto astratta quando scrivo. Poi man mano che il progetto procede, si trasforma in qualcosa di simile alla scultura. Il mio lavoro – ed è una cosa con cui discuto spesso con Cameron – è di assicurarmi che a ogni passaggio del film gli spettatori possano sentire il loro cuore. Quando si perde un personaggio, quando qualcuno vince, o qualcun altro perde, quando qualcuno scompare: bisogna sempre tenere traccia di ciò che sta sentendo il cuore. Ed è questo il mio compito più importante.