Il terremoto in Nepal in 30 foto
Oltre 4mila persone sono morte, ci sono più di 6.500 feriti e migliaia di persone senza casa
Il terremoto in Nepal di magnitudo 7.8 di sabato 25 aprile ha causato la morte di almeno cinquemila persone, secondo le stime più recenti del governo nepalese che sta organizzando e gestendo i soccorsi per la popolazione, soprattutto nell’area della capitale Katmandu dove sono stati registrati i danni più consistenti. Il Centro nazionale per le emergenze del Nepal ha inoltre annunciato che le persone ferite nei crolli degli edifici sono almeno 6.500, e che i bilanci potrebbero peggiorare nelle prossime ore man mano che proseguono le ricerche tra le macerie.
Il ministero degli Esteri dell’Italia ha annunciato che 4 italiani sono morti a causa del terremoto nella zona di Langtang. Ha inoltre spiegato che “risultano irreperibili 40 cittadini italiani”, mentre fino a ora sono stati rintracciati circa 300 italiani che si trovavano nelle aree più interessate dal terremoto.
Si stima che altre decine di persone siano morte nelle aree confinanti con il Nepal di India e Cina, mentre sul monte Everest 18 scalatori sono morti in un campo base travolti da una valanga causata dalla forte scossa di terremoto. (ANSA riferisce di quattro italiani morti, ma non ci sono conferme ufficiali.)
A Katmandu sono stati organizzati alcuni campi di emergenza con tende per ospitare le migliaia di persone rimaste senza casa. Le notizie su altre città e paesi del Nepal in cui il terremoto ha causato danni sono ancora parziali: secondo alcune testimonianze, molti centri sarebbero stati danneggiati dalle frane, che hanno anche interrotto le principali strade rendendo più difficile l’arrivo dei soccorsi. Alcuni testimoni, a centinaia di chilometri di distanza da Katmandu, hanno riferito di interi quartieri delle loro città distrutti dalla scossa di sabato. Le prime stime delle autorità locali parlano di paesi distrutti fino al 70 per cento, con edifici e strade seriamente danneggiati.
In alcuni casi i danni sono stati aggravati da una seconda scossa di terremoto di magnitudo 6.7 che si è verificata domenica 26 aprile, e che è stata avvertita anche in India e in Bangladesh. L’epicentro è stato a 60 chilometri a est di Katmandu e ha spinto molte persone a rimanere fuori dalle loro abitazioni, nel timore di nuovi terremoti e di ulteriori crolli. Stati Uniti, Cina, India, Pakistan, Unione Europea e singolarmente diversi paesi europei hanno annunciato che invieranno denaro, mezzi, alimenti, farmaci e squadre di soccorso per aiutare le autorità nepalesi nella gestione dell’emergenza.