La strage di al Shabaab in Kenya, 147 morti
Miliziani del gruppo estremista somalo hanno preso in ostaggio e sparato a centinaia di studenti all'Università di Garissa
Almeno 147 persone, per lo più studenti, sono state uccise giovedì in un attacco armato del gruppo estremista somalo al Shabaab presso il Garissa University College, un campus universitario di Garissa, nel nord-est del Kenya vicino al confine con la Somalia. Stando alle ricostruzioni delle autorità locali, quattro miliziani sono entrati in uno degli edifici del college, hanno ucciso le due guardie all’ingresso e poi si sono messi a sparare “indiscriminatamente” uccidendo decine di studenti in pochi minuti. Circa 500 studenti sono riusciti a scappare, 79 dei quali feriti nella sparatoria. Gli assalitori sono stati in seguito isolati dalle forze di sicurezza in un dormitorio, dove si sono fatti esplodere. Si parla di un quinto miliziano che sarebbe stato invece arrestato.
Al Shabaab aveva rivendicato l’attacco ore dopo il suo inizio, dicendo anche di avere in ostaggio diversi cristiani. La giornalista di BBC Mary Harper si era messa in contatto con alcuni membri di al Shabaab che le avevano dato alcune informazioni sull’attacco. Harper ha scritto su Twitter che una volta entrati nel campus i miliziani di al Shabaab hanno separato i musulmani dai non musulmani: mentre i primi sono stati fatti uscire, i cristiani sono stati presi in ostaggio.
Il ministero degli Interni kenyano ha pubblicato su Twitter la foto di quello che ritiene essere il responsabile dell’attacco: si tratta di Mohamed Kuno, che è stato il capo di una madrassa di Garissa, una scuola islamica, fino al 2007. Negli anni successivi Kuno si è unito prima alle Corte Islamiche in Somalia e poi a al Shabaab. Di recente, scrive BBC, è stato coinvolto in diverse attività di al Shabaab in Kenya: le autorità keniane hanno messo una taglia su di lui di 215mila dollari.
Seen this man? Report to the security agencies through the numbers provided. #KaaChonjo #GarissaAttack pic.twitter.com/3K3EL3FyoK
— InteriorCNG Ministry (@InteriorKE) 2 Aprile 2015
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moom, ha definito la strage di Garissa un “attacco terroristico” e ha annunciato che l’ONU è pronta ad aiutare il Kenya “per prevenire e contrastare il terrorismo e l’estremismo nelle sue forme violente”. Gli Stati Uniti hanno dato la loro disponibilità ad assistere il governo del Kenya per tenere sotto controllo e risolvere il problema al Shabaab.
Al Shabaab, che in arabo significa “la gioventù”, è un gruppo formato da estremisti islamici che si è sviluppato dall’Unione delle Corti Islamiche in Somalia, una rete di gruppi islamici che all’inizio del 2006 prese il controllo di Mogadiscio, la capitale somala. Al Shabaab ha cominciato a compiere diversi attacchi terroristici anche in Kenya dall’ottobre del 2011, cioè da quando i soldati keniani sono intervenuti in Somalia per fermare l’avanzata del gruppo. L’attacco più violento è stato compiuto nel settembre 2013, quando alcuni miliziani hanno assaltato il centro commerciale Westgate a Nairobi, uccidendo almeno 67 persone. Nel 2012 l’organizzazione ha annunciato di essersi affiliata con al Qaida.
(nella foto un militare delle forze speciali accompagna una studentessa fuggita dal campus, CARL DE SOUZA/AFP/Getty Images)