L’ISIS sta perdendo a Tikrit
L'esercito iracheno e le milizie sciite si sono avvicinati al centro della città: sembra mancare poco per la prima grossa sconfitta dello Stato Islamico in Iraq
Da diversi giorni lo Stato Islamico (o ISIS) sta cercando di resistere all’attacco dell’esercito iracheno a Tikrit, città a circa 180 chilometri a nord da Baghdad, la capitale dell’Iraq. L’offensiva militare degli iracheni, sostenuta da diverse milizie sciite, è la più grande operazione di terra compiuta finora contro l’ISIS: stando alle ultime informazioni, gli iracheni hanno preso il controllo di diversi quartieri della città e hanno cominciato a lanciare colpi di mortaio e razzi verso il centro, che si trova ancora sotto il controllo di qualche centinaia di combattenti dell’ISIS.
Tikrit potrebbe essere completamente riconquistata dal governo iracheno e dalle milizie sciite entro pochi giorni: tra giovedì e venerdì l’ISIS ha perso il controllo di alcuni luoghi strategici della città, fra cui una centrale di polizia, un ospedale, la zona industriale, la piazza delle Celebrazioni, il quartiere occidentale di al Zuhur e l’area attorno al complesso dove si trova il palazzo presidenziale.
Una mappa di BBC sulla situazione a Tikrit
Nonostante l’ampia superiorità numerica, l’avanzata dell’esercito iracheno e delle milizie sciite è andata piuttosto a rilento per due ragioni. Primo: l’ISIS ha disseminato le strade fuori e dentro Tikrit di “ordigni esplosivi improvvisati”, più conosciuti con il nome di IED (Improvised Explosive Device), che sono piccole bombe usate soprattutto in situazioni di guerriglia urbana. Secondo: l’operazione non sta avendo il sostegno aereo degli Stati Uniti, che non erano stati avvisati dal governo iracheno dell’inizio dell’offensiva militare. Gli Stati Uniti hanno espresso molta preoccupazione sulle sorti della battaglia a Tikrit, a causa dell’ampio coinvolgimento delle milizie sciite, molte delle quali appoggiate dall’Iran (sembra anche che a coordinare le operazioni ci sia il generale iraniano Qassem Suleimani, il capo delle forze al Quds, una divisione d’élite della Guardia Rivoluzionaria iraniana) e che in passato hanno compiuto diversi massacri di natura settaria contro i sunniti.
Tikrit, che è la città natale dell’ex presidente iracheno Saddam Hussein, viene considerata molto importante nella guerra che si sta combattendo contro l’ISIS. Diversi analisti ed esperti di ISIS di Iraq hanno scritto che la battaglia a Tikrit potrebbe essere una specie di “prova generale” per l’esercito iracheno e le milizie sciite prima di tentare un assalto a Mosul, la più grande città irachena sotto il controllo dell’ISIS. Inoltre, la scorsa estate a Tikrit l’ISIS ha compiuto una delle sue azioni più violente: ha ucciso oltre 1.500 militari disarmati dell’aviazione irachena.