Il sito archeologico distrutto dall’ISIS
In Iraq i miliziani dello Stato Islamico hanno assaltato il sito archeologico di Nimrud, che fu la capitale dell'impero assiro: è stato definito dall'UNESCO un "crimine contro l'umanità"
I miliziani dello Stato Islamico (o ISIS) hanno attaccato e distrutto parte dell’antica città assira di Nimrud, vicino a Mosul, in Iraq. L’attacco è stato riportato dal governo iracheno e definito dall’UNESCO un “crimine di guerra”. Da diverse settimane l’ISIS ha cominciato a prendere di mira le popolazioni assire irachene e siriane: alla fine di febbraio l’ISIS aveva attaccato diverse città del governatorato di Hasakah, nel nord-est della Siria, e aveva rapito centinaia di persone, tra cui molti assiri. Pochi giorni fa l’ISIS aveva diffuso un video che mostrava alcuni suoi miliziani distruggere reperti archeologici custoditi in un museo di Mosul, alcuni dei quali di arte assira risalenti al IX secolo a.C.
Nimrud è tra i siti archeologici più importanti in Iraq: si trova a sud di Ninive, sul fiume Tigri. La città fu fondata nel XII secolo a.C. dal re degli assiri Salmanassar I e divenne capitale dell’impero assiro verso l’880 a.C. Rimase capitale per circa un secolo e fu poi abbandonata attorno al 610 a.C. Molti dei suoi più famosi monumenti sono stati rimossi anni fa dagli archeologi, tra cui le statue di tori alati che si trovano oggi al British Museum di Londra e centinaia di pietre preziose e monete d’oro che sono state spostate a Baghdad, la capitale dell’Iraq. A Nimrud erano rimaste comunque le rovine dell’antica capitale assira, che furono scoperte nel XIX secolo. Tra gli altri, hanno lavorato a Nimrud anche l’archeologo britannico Max Mallowan e sua moglie, la scrittrice Agatha Christie.
La notizia dell’attacco è stata confermata anche da una fonte interna a una tribù irachena vicino a Nimrud, che ha detto a Reuters: «I miliziani dell’ISIS sono arrivati al sito archeologico di Nimrud, hanno saccheggiato alcuni oggetti di un certo valore e poi hanno cominciato a radere al suolo il resto. C’erano statute, muri e i resti di un castello che lo Stato islamico ha distrutto completamente». L’ISIS promuove un’interpretazione molto stretta del sunnismo islamista, che trae la sua ispirazione dalla storia islamica antica: oltre a condannare i musulmani sciiti come eretici, l’ISIS rifiuta le reliquie religiose di qualsiasi tipo.
Gli archeologi, scrive il Guardian, hanno paragonato l’assalto dell’ISIS a Nimrud alla distruzione dei Buddha di Bamiyan in Afghanistan da parte dei talebani, nel 2001. I Buddha di Bamiyan erano due grandi statue del Buddha scolpite nella roccia della valle di Bamiyan, a circa 250 chilometri da Kabul, la capitale dell’Afghanistan. Gli archeologi dicono anche che è molto difficile quantificare i danni provocati dall’attacco dell’ISIS a Nimrud: sia perché alcuni degli oggetti distrutti non sono originali, sia perché alcuni reperti avevano un valore inestimabile.