La triste lettera che Roald Dahl scrisse su sua figlia e i vaccini
Raccontò la morte della figlia dovuta a una complicazione del morbillo: sta circolando di nuovo dopo la recente epidemia in California
di Fred Barbash – Washington Post
Alcune persone pensano che il morbillo sia una malattia semplicemente fastidiosa: seccante e sgradevole per un certo periodo di tempo, ma tutto sommato innocua. Per molti effettivamente non è così tremenda. Per altri, però, il morbillo è una cosa seria e potenzialmente fatale. Secondo il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) – l’autorità in fatto di sanità pubblica negli Stati Uniti – i bambini con meno di cinque anni sono particolarmente esposti alle complicazioni che si possono sviluppare dal morbillo. Una delle peggiori è l’encefalite morbillosa. “L’encefalite acuta si presenta in circa lo 0,1 per cento dei casi riportati”, spiega il CDC. “Inizia circa sei giorni dopo la comparsa dell’esantema (cioè le chiazze cutanee tipiche della malattia) in un tempo compreso tra uno e 15 giorni, ed è caratterizzata da febbre, mal di testa, vomito, torcicollo, irritazione meningea, torpore, convulsioni e coma. Il liquido cerebrospinale presenta un aumento dei globuli bianchi e delle proteine. Circa il 15 per cento delle persone ammalata ne muore”.
Roald Dahl, il celebre autore di Boy, La fabbrica di cioccolato, Matilde e molti altri apprezzatissimi libri per bambini e sceneggiature, ha perso sua figlia Olivia a causa dell’encefalite nel 1962. Nel 1988, due anni prima di morire, scrisse un appello struggente per conto della Sandwell Health Authority, l’autorità sanitaria pubblica del distretto di Sandwell, in Inghilterra, in cui invitava tutti a far vaccinare i bambini. Il racconto di Dahl sulla morte della figlia è stato scoperto recentemente ed è circolato molto a causa dell’epidemia di morbillo in California, diffusasi soprattutto a causa di persone non vaccinate che sono state infettate a Disneyland da una donna che aveva visitato il parco il 28 dicembre scorso mentre era ammalata di morbillo e contagiosa. Ecco cosa scrisse Dahl:
A sette anni, Olivia, la mia figlia maggiore, prese il morbillo. Ricordo che mentre la malattia faceva il suo corso leggevo spesso per lei mentre era a letto, e non ero particolarmente preoccupato. Poi un mattino, quando ormai stava guarendo, ero seduto sul suo letto e le stavo mostrando come fare degli animali con dei nettapipe colorati. Quando ha provato a farne uno lei, mi sono reso conto che le sue dita e la sua mente non si coordinavano e lei non riusciva a fare niente. «Ti senti bene?» le chiesi. «Mi sento assonnata», mi rispose. Nel giro di un’ora aveva perso conoscenza. Dodici ore dopo era morta. Il morbillo si era trasformato in una cosa terribile chiamata encefalite morbillosa, e non c’era niente che i dottori avrebbero potuto fare per salvarla. Questo accadde nel 1962, ma persino ora se una bambina col morbillo finisse per sviluppare la stessa reazione di Olivia, non ci sarebbe comunque niente che i dottori potrebbero fare per lei. D’altra parte, oggi c’è qualcosa che i genitori possono fare per assicurarsi che ai loro figli non accada una simile tragedia. Possono far vaccinare dal morbillo il loro bambino. Nel 1962 non potevo fare una cosa del genere per Olivia perché all’epoca non era stato ancora messo appunto un vaccino affidabile contro il morbillo. Oggi ogni famiglia ha a disposizione un vaccino valido e sicuro: tutto quello che dovete fare è chiedere al vostro medico di somministrarlo. Ancora oggi le persone non pensano che il morbillo sia una malattia pericolosa. Ma lo è, credetemi. A mio parere, i genitori che oggi rifiutano di far vaccinare i loro figli mettono le loro vite in pericolo. In America, dove vaccinarsi è obbligatorio, il morbillo e il vaiolo sono stati spazzati via. Qui in Regno Unito, visto che molti genitori si rifiutano di far vaccinare i figli – che sia testardaggine, ignoranza, o paura – abbiamo ancora circa centomila casi di morbillo ogni anno. Di quelli, più di 10 mila malati avranno qualche effetto collaterale di vario tipo. Almeno 10 mila svilupperanno infezioni alle orecchie o ai polmoni. Circa 20 moriranno. PENSIAMOCI BENE.
Ogni anno in Gran Bretagna circa 20 bambini moriranno per il morbillo. E allora quali sono i rischi che corrono i vostri figli se verrano vaccinati? Sono quasi inesistenti. Ascoltatemi. In un posto con circa 300 mila persone ci sarà solo un bambino ogni 250 anni che svilupperà seri effetti collaterali dal vaccino contro il morbillo! È circa una possibilità su un milione. Penso che ci siano più possibilità che vostro figlio si soffochi con una tavoletta di cioccolato che di ammalarsi seriamente a causa del vaccino contro il morbillo. E allora per quale ragione al mondo vi state preoccupando? È davvero criminale non far vaccinare vostro figlio. Il momento ideale per farlo è a 13 mesi, ma non è mai troppo tardi. Tutti i bambini in età scolare che ancora non sono stati vaccinati contro il morbillo dovrebbero pregare i loro genitori di farlo il prima possibile. A proposito. Ho dedicato due dei miei libri a Olivia, il primo era James e la pesca gigante (James and the Giant Peach). All’epoca era ancora viva. Il secondo è Il GGG (BFG), dedicato alla sua memoria dopo che era morta per il morbillo. Troverete il suo nome all’inizio di questi due libri. So quanto sarebbe felice se potesse sapere che la sua storia ha aiutato a risparmiare un bel po’ di malattie e morte tra gli altri bambini.
Foto: Roald Dahl con la moglie Patricia Neal e tre figli negli anni Sessanta (Keystone/Getty Images) (WashingtonPost2015)