Il Senato ha approvato la nuova legge elettorale, che tornerà alla Camera per la sua approvazione definitiva
La sintesi di Andrea Sarubbi sulla seduta di oggi in aula:
Con 184 voti a favore, 66 contrari e 2 astenuti, il Senato approva l’Italicum: è un testo modificato rispetto a quello giunto dalla Camera, dunque dovrà tornare a Montecitorio per l’approvazione definitiva. Il voto è frutto dell’accordo tra la maggioranza di governo e Forza Italia, ma da entrambe le parti si segnalano defezioni: la lista degli interventi in dissenso a titolo personale è piuttosto lunga e le motivazioni diverse. Nel Pd, ad esempio, diversi contestano che l’Italicum porti a un Parlamento di nominati quasi come il Porcellum; in Forza Italia, invece, si critica l’accordo al ribasso con Renzi, “sull’altare – come spiega la senatrice Bonfrisco – di un accordo per il Quirinale”. La protesta delle opposizioni (Lega, Cinquestelle e SEL) è dura e sarcastica, ma si accende a un passo dal voto finale: Anna Finocchiaro, presidente della I Commissione, presenta infatti una proposta di coordinamento formale del testo che, di fatto, solo formale non è, introducendo diverse novità sostanziali nella legge. La palla passa alla presidenza, ma Valeria Fedeli (vicepresidente vicario, visto che Grasso fa il supplente di Napolitano) espunge solo alcuni punti e poi lascia decidere all’Aula. Che naturalmente approva, ma che probabilmente non ne aveva nemmeno la competenza. Si chiude dunque tra urla e polemiche. E nei prossimi mesi, a Montecitorio, si ricomincia: tutto sommato non c’è nemmeno troppa fretta, perché nel testo c’è una clausola di salvaguardia che fissa l’entrata in vigore dell’Italicum al 2016.