Cosa rimane delle discoteche
Antonio La Grotta ha fotografato alcune grandi discoteche italiane degli anni Ottanta e Novanta, oggi abbandonate
Antonio La Grotta è un fotografo freelance torinese nato nel 1971 e diplomato allo IED, dove oggi insegna Reportage e fotografia di eventi. Uno dei lavori più famosi di La Grotta, pubblicato su numerose riviste e siti internazionali, è Paradise Discotheque, una serie di fotografie che ritraggono alcune discoteche abbandonate nel nord Italia, tra Piemonte, Veneto e Liguria. Le architetture fotografate da La Grotta forniscono molti indizi su cosa erano questi luoghi tra gli anni Settanta e Ottanta, dei veri e propri “templi del divertimento” costruiti lontano dai grandi centri abitati, letteralmente in mezzo al nulla: il loro abbandono è dovuto proprio al fatto che si è scelto, col passare degli anni, di puntare sui locali nelle città, dove si concentra la maggior parte delle persone interessate a questo tipo di svago. Come spiega lo stesso fotografo:
Le discoteche, simbolo dell’edonismo anni ‘80 e ‘90, erano templi di finto marmo adornati con statue greche fatte di gesso, spazi futuristici di dimensioni gigantesche, grandi abbastanza da contenere i sogni di successo, denaro, divertimento di migliaia di persone. E poi i sogni sono finiti, le persone se ne sono andate e le discoteche sono diventate relitti abbandonati, cetacei di cemento adagiati su grandi piazzali vuoti, luoghi abitati dall’eco e dalla malinconia. Tra le crepe cresce l’erba, il Discobolo si nasconde sotto un porticato, Venere si cela pudica dietro le sbarre. Le Paradise Discotheque, monumenti contemporanei della nostra civiltà, sono in attesa di essere rase al suolo e, in quest’attesa fatta di vuoto, resta solo il ricordo di un antico splendore.
La serie completa e gli altri lavori di La Grotta si possono vedere sul suo sito.