Perché il Papa usa Twitter e non Facebook?
Per colpa vostra, commentatori screanzati
Nel 2012 papa Benedetto XVI si iscrisse a Twitter: una decisione che fu considerata parte di una strategia di diffusione e miglioramento dell’immagine e del messaggio della chiesa cattolica nel mondo. Il suo successore, papa Francesco, ha mantenuto l’account @Pontifex, che attualmente conta oltre 4 milioni di followers. Come però ha ribadito di recente Claudio Maria Celli – il “presidente del Consiglio Pontificio della comunicazione sui social media”, cioè colui che si occupa della strategia della chiesa sui social network – papa Francesco non ha intenzione di iscriversi a Facebook, per timore che sotto ai suoi post vengano pubblicati commenti eccessivamente offensivi.
Celli ha spiegato che il Vaticano impiega già molto tempo per “ripulire” dai commenti la pagina Facebook ufficiale del sito di news del Vaticano, News.va, eliminando le affermazioni più offensive ma mantenendo le critiche espresse con educazione e moderazione. Secondo il sito esperto di cose vaticane Vatican Insider, all’inizio di quest’anno le persone incaricate di gestire la pagina Facebook del Papa si erano rivolte a dei tecnici per cercare di capire se esisteva un modo per limitare o filtrare automaticamente i commenti offensivi. Il lavoro che ne seguì non portò a nulla. E non vale la pena di replicare il lavoro che già si fa sulla pagina di news del Vaticano per gestire i commenti su una ipotetica pagina personale del Papa, ha detto Celli.