La squalifica di Mattia Destro
L'attaccante più in forma della Serie A è stato squalificato per tre partite dopo un fallo non visto o "parzialmente visto" dall'arbitro, e se ne discute molto
Il giudice sportivo della Serie A – l’organo che giudica i tesserati della Serie A di calcio in base ai suoi regolamenti – ha deciso oggi di squalificare per tre giornate Mattia Destro, attaccante della Roma, per via di un episodio accaduto durante l’ultima partita di campionato giocata da Cagliari e Roma, domenica 6 marzo. La decisione sta facendo molto discutere, e non solo perché Destro è considerato in questo momento l’attaccante più in forma del campionato – nella partita contro il Cagliari ha segnato tre gol – e gioca nella squadra seconda in classifica, ma anche perché la decisione è arrivata in seguito a un’applicazione inconsueta della cosiddetta “prova televisiva”.
Cosa è successo
Durante il primo tempo della partita tra Roma e Cagliari, a un certo punto Destro ha inseguito il difensore avversario Davide Astori tentando di togliergli il pallone. Prima ha cercato di ostacolarlo col braccio destro e poi, da dietro, lo ha colpito con la mano sinistra vicino al volto. Subito dopo aver colpito Astori, Destro si è buttato a terra come se fosse stato colpito lui. L’arbitro della partita, Davide Massa, ha interrotto il gioco e ha fischiato fallo a favore del Cagliari. Massa ha poi ammonito Astori per via della sua reazione molto stizzita nei confronti di Destro.
Dopo la partita
Del fallo di Destro si è discusso moltissimo. Al termine della partita l’arbitro ha confermato nel referto di non aver visto il fallo per cui Destro è stato squalificato oggi. Anche nelle motivazioni del Giudice sportivo è stata riportata una parte di quel referto. Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma, sostiene invece che alla fine della partita l’arbitro Massa gli avrebbe detto di aver visto l’episodio e di averlo “valutato”. È una differenza sostanziale ed è un caso molto interessante, perché l’applicabilità della prova tv cambia a seconda che l’arbitro abbia visto o non visto il fallo per cui è stata applicata la sanzione del giudice sportivo.
Cosa prevede la prova tv
L’articolo del Codice di Giustizia sportiva che regola l’utilizzo della prova televisiva è il 35. Al comma 1.3 viene specificato che l’applicazione delle “riprese televisive” si intende limitata “ai fatti di condotta violenta o gravemente antisportiva o concernenti l’uso di espressione blasfema, non visti dall’arbitro, che di conseguenza non ha potuto prendere decisioni al riguardo”. E allora in questo caso il Procuratore Federale segnala l’infrazione al Giudice Sportivo entro le 16 del primo giorno feriale successivo a quello della partita. In pratica: se l’arbitro commette un errore di valutazione ma vede l’episodio, la prova tv non è utilizzabile.
Più avanti, al comma 2.2, viene però specificato che l’utilizzo della prova televisiva è concesso anche in quei casi in cui la condotta violenta sia stata rilevata solo in parte, o non rilevata del tutto.
Perché allora il giudice sportivo ha deciso così?
La decisione del giudice sportivo è stata legittimata dal referto dell’arbitro Massa, che ha chiarito di aver visto il fallo ma non la manata di Destro, scrivendo via mail al giudice sportivo che
“In riferimento alla gara Cagliari-Roma da me diretta in data 06-04-2014 comunico, su richiesta del Giudice Sportivo, né io né i miei collaboratori abbiamo visto l’episodio relativo alla manata di Destro”
E poi:
“In riferimento alla gara Cagliari-Roma da me diretta in data 06-04-2014, su richiesta del Giudice Sportivo in merito all’episodio Destro-Astori e ad integrazione di quanto comunicato con mia precedente mail, specifico che: ho accordato un calcio di punizione diretto a favore del Cagliari per una trattenuta (normale fallo di gioco) commessa dal calciatore Destro ai danni di Astori. La successiva manata di Destro non è stata vista né da me né dai miei collaboratori”
Cosa si dice della sentenza
La sentenza è stata molto contestata e sta facendo discutere. Sostenere di non aver visto il fallo, dal punto di vista regolamentare, è completamente diverso dal dire di averlo visto e aver commesso un errore di valutazione. Chi difende la sentenza del giudice sportivo sostiene di fatto la versione secondo cui l’arbitro non ha visto la manata – sarebbe un caso che rientra nel comma 2.2 – e che quindi non ha visto il fallo per cui Destro è stato squalificato (ne ha visto e sanzionato un altro: una trattenuta). Chi invece contesta la decisione del giudice sostiene che l’arbitro sia di fatto tornato sui suoi passi, valutando diversamente un fallo da lui già visto e valutato in campo, eventualità che escluderebbe l’utilizzo della prova televisiva. La Roma ha già annunciato che farà ricorso.
Il direttore generale della Roma, Mauro Baldissoni, ritenendo che la circolazione delle immagini televisive al termine della partita abbia fortemente condizionato questa vicenda, ha detto in un’intervista che “il fatto è stato valutato e sanzionato con un calcio di punizione assegnato al Cagliari. Per qualcuno però è stato valutato in maniera parziale, ma siamo ancora al di fuori dell’applicazione della prova tv perché qui siamo di fronte all’introduzione della moviola”.
Altri commentatori televisivi hanno espresso le stesse preoccupazioni riguardo il fatto che questa decisione possa rappresentare di fatto un tacito e problematico utilizzo della moviola alla fine della partita.