Renzi farà un sacco di cose, dice
Il governo si è impegnato a ridurre di 10 miliardi di euro le tasse per i redditi sotto i 25 mila euro, a diminuire l'IRAP del 10 per cento e a fare le riforme costituzionali
Mercoledì 12 marzo il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha tenuto un’attesa conferenza stampa in cui ha presentato alcune misure principalmente di carattere economico. Come ha specificato lo stesso Renzi, dal punto di vista formale il Consiglio dei ministri ha approvato oggi una relazione del presidente del Consiglio che stabilisce la cifra di 10 miliardi di euro da destinare alla riduzione delle tasse per i redditi inferiori ai 25 mila euro e le relative coperture.
Renzi ha aggiunto che gli «atti tecnici», dal DEF ai decreti attuativi, saranno però realizzati da qui al 30 aprile. Renzi ha sottolineato che oggi sono stati presi alcuni «atti irreversibili» per arrivare alla riduzione delle tasse per 10 miliardi di euro, ma nella pratica, di quelle misure, non sono stati decisi né sono già operativi tutti i dettagli.
Renzi ha cominciato con il riferimento alla prossima presidenza italiana del semestre europeo. Poi ha elencato le riforme che non sono state annunciate oggi, tra cui quelle della pubblica amministrazione, del fisco e della giustizia, rinnovando la promessa di occuparsene nei prossimi mesi (entro giugno). Infine ha fatto un riferimento all’approvazione della nuova legge elettorale, avvenuta questa mattina alla Camera (e che Renzi ha difeso in diverse risposte ai giornalisti al termine della conferenza stampa). Gran parte della conferenza stampa di Renzi è stata supportata da alcune slide.
Le slide del Governo sui provvedimenti annunciati da Matteo Renzi
Renzi ha parlato anche delle riforme costituzionali. Per quanto riguarda la riforma del Senato, Renzi ha detto che un disegno di legge costituzionale elaborato dal ministro per le riforme e i rapporti con il Parlamento Elena Boschi verrà consegnato a tutti i leader politici. Un’altra riforma costituzionale riguarderà il Titolo V, che regola le competenze dello Stato e delle regioni. C’è stato anche un accenno all’abolizione delle province e del CNEL, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro. Il testo della legge, ha aggiunto Renzi, sarà dato in visione alle forze politiche, all’ANCI e ad altri responsabili istituzionali nelle prossime due settimane.
Il magistrato Raffaele Cantone, ha annunciato Renzi, sarà il capo della nuova autorità contro la corruzione, prevista dal governo Monti ma non ancora attuata. Dal 26 marzo al 16 aprile ci sarà un’asta online per la vendita di cento auto blu. Renzi è passato poi ad annunciare le misure di carattere economico.
Misure economiche
Entro luglio, ha detto Renzi, avverrà lo sblocco del pagamento di tutti i debiti rimanenti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese creditrici, stimato – con qualche incertezza da parte del Ministero dell’Economia, ha ammesso lo stesso Renzi – in 68 miliardi di euro.
Renzi ha annunciato che 3,5 miliardi di euro andranno all’edilizia scolastica: verrà istituita dal primo aprile una «unità di missione» sulle scuole che lavorerà insieme al ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Un’altra unità di missione con la stessa tempistica riguarderà l’utilizzo di 1,5 miliardi di euro per la tutela del territorio. Un altro annuncio ha riguardato lo sblocco di 3 miliardi di euro dai fondi europei. Cinquecento milioni di euro, infine, saranno destinati a rafforzare il fondo di garanzia per il credito alle piccole e medie imprese.
Per quanto riguarda le questioni fiscali, Renzi ha annunciato alcune misure che entreranno in vigore dal primo maggio; la prima è stata una riduzione delle tasse sul reddito – in forme che non sono state precisate – per un totale di 10 miliardi di euro. Renzi ha stimato che chi guadagna meno di 1500 euro al mese e ha un contratto di lavoro dipendente o assimilato (per «un totale di 10 milioni di italiani», ha detto Renzi) otterrà “1000 euro netti all’anno” in più.
La copertura di questi 10 miliardi «è totalmente fatta dal governo sulla base del risparmio di spesa […] e senza l’aumento di tassazione». Le fonti di finanziamento principali «vedranno lo Stato stringere un po’ la cinghia», ha detto Renzi. Le principali elencate durante la conferenza stampa sono state:
– una cifra compresa tra i 3 e i 7 miliardi di euro dalla revisione della spesa pubblica, la cosiddetta spending review del commissario Carlo Cottarelli;
– i margini che ancora restano per arrivare alla soglia del 3 per cento del rapporto deficit/PIL, che Renzi ha detto essere oggi arrivato al 2,6 per cento: ci sarebbero quindi fino a 6,4 miliardi di euro di spesa (massimi) disponibili;
– le tasse pagate dal settore pubblico e dalle imprese private, dopo i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione e l’avvio dei piani sulla scuola e per la tutela del territorio.
Renzi ha comunque detto che maggiori dettagli sono contenuti nel DEF, il documento di programmazione economica che viene presentato annualmente dal governo, e ha aggiunto che il totale dei soldi recuperabili da queste coperture è anche maggiore ai 10 miliardi di euro.
Imprese
A partire dal 16 maggio saranno operativi alcuni provvedimenti che riguardano i costi delle imprese: la prima misura annunciata è la diminuzione di un miliardo di costi INAIL, in base all’attuazione di provvedimenti dei precedenti governi. L’altra misura annunciata è stata, sempre dal 1 maggio, la diminuzione del 10 per cento dell’IRAP, la tassa che riguarda le imprese, da finanziare tramite un aumento della tassazione sulle rendite finanziarie – dal 20 al 26 per cento – per un valore complessivo previsto di 2,6 miliardi di euro (l’aumento non riguarda i titoli di stato). Il costo dell’energia per le imprese sarà ridotto del 10 per cento per le piccole e medie imprese.
Lavoro
Per il lavoro, dal primo di giugno sarà istituito un fondo di 500 milioni di euro per le imprese sociali. Renzi ha detto che l’obbiettivo è che da qui al 2018 vengano creati «100 mila posti di lavoro nel settore della ricerca».
Due decreti legge di cui si è discusso nel Consiglio dei Ministri riguardano la semplificazione del contratto a termine, che potrà valere al massimo tre anni e sarà applicabile senza causale, e una semplificazione del contratto di apprendistato.
Verrà presentato in Parlamento un disegno di legge delega per riorganizzare «l’intero sistema del lavoro», che sta venendo preparato dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Secondo quanto ha detto Renzi, riguarderà quasi tutti gli aspetti legislativi ed economici del mercato del lavoro: nuovo codice del lavoro, sussidi di disoccupazione e di maternità, modalità di assunzione e così via.