In Svezia vogliono spostare una città
La storia di Kiruna, fondata e cresciuta vicino alla più grande miniera di ferro del mondo, che dovrà essere spostata di alcuni chilometri (con molte conseguenze e problemi)
La città di Kiruna, in Svezia, fu costruita nei primi del Novecento per ospitare i lavoratori di una grandissima miniera di ferro che era stata trovata tra le montagne della Lapponia. Negli anni la città è cresciuta e ora ha circa 23.000 abitanti; ed è cresciuta anche la miniera, che ora si sta espandendo sottoterra causando smottamenti in superficie che mettono diverse case a rischio di crollo. La LKAB, la compagnia statale che gestisce la miniera, ha proposto allora di spostare la città di alcuni chilometri a est, e la cosa si farà. Questo di Kiruna è un caso senza precedenti, nelle sue dimensioni, ed è interessante per molte ragioni. Per esempio: come si assegneranno le nuove case? E i nuovi negozi?
Kiruna
Kiruna è la città più a nord della Svezia: si trova circa 150 chilometri a nord del circolo polare artico e la temperatura in inverno scende abbondantemente sotto i 15 gradi sotto zero. Fino al 1650, quando furono trovati i primi giacimenti di ferro, dove oggi sorge la città abitavano solo alcune comunità di lapponi. Nel 1880, però, alle pendici della montagna Kiirunavaara, fu trovato un grande giacimento di ferro; nel 1899 fu aperta una miniera e nel 1903 re Oscar II innaugurò la Ofoten Line, la via dei minerali, una ferrovia che attraversava alcune delle aree più impraticabili ed ostili della Svezia e collegava la zona mineraria con i porti di Luela, in Svezia, e Narvik, in Norvegia. Da quando fu aperta la nuova linea ferroviaria, in pochi anni arrivarono a migliaia per lavorare alla miniera: per accogliere i minatori la LKAB costruì da zero una nuova città, Kiruna: il suo fondatore – la cosa dice molto anche sulla relazione tra la città e la miniera – fu il direttore generale della LKAB, Hjalmar Lundbohm.
Oggi Kiruna ha circa 23.000 abitanti: quasi tutti lavorano alla miniera, che dagli anni Cinquanta è gestita dallo Stato ed è diventata la più grande miniera di ferro del mondo (ogni giorno produce 76.000 tonnellate di ferro, circa il volume di un palazzo di 12 piani). La LKAB, inoltre, è diventata il settimo esportatore della Svezia e il terzo più importante contribuente del paese. Nel corso degli anni la qualità del ferro estratto non è peggiorata: si stima che la miniera sia profonda almeno 2.000 metri e che resterà dunque aperta ancora per moltissimi anni, anche se non è possibile stabilire con certezza quando si esaurirà.
Quando la città di Kiruna fu progettata, nei primi anni del Novecento, le case per gli operai e i dirigenti furono costruite in prossimità della miniera, a una distanza di sicurezza in modo tale che gli scavi non interferissero con la vita della comunità e viceversa. Tuttavia già dagli anni Settanta, quando furono aperti alcuni nuovi scavi sotterranei, alcuni quartieri marginali della città furono sgomberati, recintati e inglobati nel sito della miniera. Man mano che la miniera si espandeva, insomma, si avvicinava sempre di più alle case, che nel corso degli anni si erano moltiplicate e a loro volta avvicinate ai margini della miniera. Nel 2004 la LKAB comunicò alla municipalità di Kiruna che i nuovi piani di espansione della miniera prevedevano scavi ancora più vicini ai confini della città e alcuni tunnel che le sarebbero stati scavati sotto, anche se a diverse centinaia di metri di profondità.
Il giacimento di Kiruna ha la forma di un disco inclinato e si spinge diversi chilometri sotto le case. A causa degli scavi, negli ultimi anni hanno cominciato ad aprirsi enormi fratture nel terreno circostante la città, dal lato dove si trova la miniera, e le case che si trovano sopra ai nuovi scavi presto non saranno più sicure: anche smottamenti di pochi centimetri possono causare danni strutturali alle costruzioni in superficie. La LKAB allora ha proposto di spostare la città qualche chilometro a est, in modo che gli scavi possano continuare. Vista l’importanza della miniera per la città di Kiruna, il piano di spostare la città non è stato accolto dalla cittadinanza con particolare opposizione, anzi: il 95 per cento degli abitanti appoggia il progetto. Come ha spiegato Niklas Siren, il vicesindaco di Kiruna, parlando della relazione tra la città e la miniera: «Siamo in simbiosi e dipendenti l’uno sull’altro: la città è stata costruita a causa della miniera, altrimenti nessun pazzo avrebbe costruito una città qui». In effetti, quando tra il 1970 e il 1980 la miniera affrontò degli anni di crisi, la popolazione di Kiruna decrebbe in pochi anni di circa il 30 per cento.
Come si sposta una città
Il piano di ricollocamento riguarderà il 35 per cento della superficie di Kiruna, circa 3.000 case (il 65 per cento di quelle della città), diversi alberghi e uffici, una scuola, il municipio e una clinica ospedaliera: queste strutture nei prossimi anni saranno abbattute e ricostruite circa due chilometri più a est, dall’altro lato della città. Come racconta un articolo di BBC, inoltre, tra le costruzioni interessate dal progetto c’è anche la più antica chiesa di Kiruna, costruita nel 1600 e considerata uno dei più begli edifici della Svezia, che verrà smontata pezzo per pezzo, trasportata e rimontata al sicuro. La LKAB ha già investito nel progetto circa 600 milioni di euro e ne ha stanziati il doppio per il suo completamento. Vista l’inaccessibilità e la lontananza di Kiruna dalle altre città della Svezia, per completare la costruzione della nuova città bisognerà prima costruire case a sufficienza per ospitare i circa 800 operai che lavoreranno sul nuovo cantiere.
Un piano di ricollocazione così ampio non ha precedenti storici e ci sono diversi problemi che la città dovrà affrontare e risolvere nel corso dei prossimi vent’anni: alcuni di natura antropologica, altri di natura economica. Le persone che vivono nella zona della città che verrà spostata per molti anni hanno saputo che, a un certo punto, avrebbero dovuto muoversi a causa dell’espansione della miniera. Questo significa, come racconta BBC, che hanno vissuto per diverso tempo in uno stato di precarietà, non potendo investire tempo e energie in un progetto di vita a lungo termine. In un certo senso, quindi, c’è molta ansia intorno alla ricollocazione di Kiruna: gli abitanti vorrebbero cominciare ad avere certezze sul loro futuro e sono preoccupati dall’abbandonare il loro passato. Come ha spiegato Viktoria Walldin, un’antropologa che sta seguendo il progetto per conto dell’LKAB:
«Bisogna trovare un modo per prendersi cura delle persone e rispettare i ricordi di quelli che hanno vissuto in questo limbo per decenni: persone che hanno dato il loro primo bacio su quella panchina o che hanno visto il loro primo figlio nascere in quell’ospedale, vedranno quelle cose scomparire»
Lo spostamento delle persone dalla vecchia alla nuova città porta con sè anche un altro tipo di problema: come verranno distribuite le nuove case ai cittadini di Kiruna? La LKAB ha deciso di comprare le vecchie abitazioni per il 25 per cento in più del loro valore di mercato, ma questo potrebbe non essere sufficiente a garantire che tutti possano comprare una casa tra quelle nuove. I responsabili del progetto di ricollocamento, infatti, stanno incontrando diversi problemi nello stabilire quale debba essere il prezzo di mercato delle case in una città che non esiste ancora e per un anno hanno monitorato il mercato immobiliare di diverse altre città simili a Kiruna, nel tentativo di riuscire a stabilire i prezzi di vendita delle nuove case. Altro problema: i negozi. Se si spostano i negozi e le case in momenti diversi, questi resterebbero per mesi senza clienti. Inoltre, come stabilire quali saranno i migliori angoli, le migliori piazze e le migliori vetrine da avere per fare buoni affari? Come si potrà garantire a possiede già un negozio che non perderà il suo giro d’affari come conseguenza dello spostamento?
La migrazione, tuttavia, sarà anche un’opportunità per risolvere alcuni dei problemi che ha una città come Kiruna, la cui comunità si è sviluppata unicamente in relazione alla miniera assumendo caratteristiche piuttosto inusuali. Una delle particolarità della popolazione di Kiruna è, per esempio, l’essere composta prevalentemente da uomini: la maggior parte dei residenti lavora alla miniera, mentre le altre opportunità professionali sono poche e sono quindi poche le donne che decidono di trasferirsi in un posto così remoto. La città, inoltre, nel corso degli anni si è sviluppata senza un vero e proprio centro, senza una piazza, delle vie per lo shopping e dei posti per ritrovarsi. Anche per i circa 100.000 turisti che ogni anno arrivano a visitare il famoso albergo di ghiaccio, a circa 15 minuti di macchina da Kiruna, non ci sono ragioni di visitare la città. Gli architetti dello studio White Arkitekter, che hanno vinto il concorso per progettare la nuova città, sperano di essere in grado di risolvere questi due problemi congiuntamente: costruendo un nuovo centro cittadino più attraente ed accogliente sperano di poter cambiare la fisionomia economica della città e quindi anche la composizione della sua popolazione.