Lo sciopero della metropolitana di Londra
È il primo in quattro anni: è stato organizzato a causa del taglio di 950 posti di lavoro delle biglietterie
Martedì 4 febbraio è iniziato uno sciopero di 48 ore del personale della metropolitana di Londra: il primo sciopero del servizio degli ultimi quattro anni. L’azienda per il trasporto pubblico della città ha detto che il servizio è rimasto attivo per circa il 35 per cento delle corse normalmente previste. Nonostante la presenza dei bus sostitutivi e del servizio regolare dei mezzi di superficie, in città ci sono stati molti disagi (è stato stimato che la metro di Londra venga utilizzata da almeno tre milioni di persone al giorno).
Lo sciopero è stato organizzato dal RMT e dal TSSA, due grossi sindacati dei lavoratori del settore dei trasporti. Secondo gli organizzatori, infatti, l’azienda per il trasporto pubblico taglierà circa 950 posti di lavoro nell’ambito di una ristrutturazione societaria, che ha come obiettivo la chiusura di tutte le biglietterie dotate di personale. È stato stimato che il taglio farebbe risparmiare all’azienda circa 50 milione di sterline all’anno (cioè circa 60 milioni di euro). Bob Crow, il capo dell’RMT, ha detto che il taglio riguarderà soprattutto donne, anziani e disabili. Il primo ministro David Cameron ha definito lo sciopero «vergognoso», mentre il sindaco di Londra Boris Johnson ha difeso le scelte dell’azienda dei trasporti spiegando che «tutto questo è necessario se riformeremo le biglietterie e modernizzeremo il sistema, e useremo poi questi soldi per modernizzare le linee».