La morte di Claudio Abbado
Aveva 80 anni, era uno dei più illustri direttori d'orchestra al mondo
Claudio Abbado, direttore d’orchestra tra i più importanti e ammirati del mondo, è morto lunedì a Bologna. Era nato a Milano 80 anni fa ed era stato, tra le altre cose importanti della sua carriera, direttore musicale della Scala, della Staatsoper di Vienna e direttore artistico dell’Orchestra Filarmonica di Berlino. Lo scorso 30 agosto era stato nominato senatore a vita e a dicembre aveva deciso di rinunciare allo stipendio da senatore per devolverlo alla scuola di Musica di Fiesole a sostegno di borse di studio. Le sue condizioni di salute erano da tempo piuttosto precarie e una settimana fa aveva dovuto annullare un concerto a Bari.
Abbado era nato a Milano il 26 giugno 1933 e aveva studiato composizione, pianoforte e direzione d’orchestra al Conservatorio di Milano, frequentando negli anni Cinquanta dei corsi di perfezionamento a Vienna con il direttore Zubin Mehta. Tra le sue prime esperienze, aveva suonato e diretto l’Orchestra d’archi di Milano formata dal padre, il violinista Michelangelo Abbado. Nel 1960 aveva esordito alla Scala nel ciclo dedicato al terzo centenario della nascita di Alessandro Scarlatti.
Dopo avere vinto nel 1963 il Premio Mitropoulos della Filarmonica di New York, debuttò nel 1965, al Festival di Salisburgo con l’Orchestra Filarmonica di Vienna, su invito di Herbert von Karajan, interpretando la Seconda Sinfonia di Mahler con la quale tornò, nello stesso anno, alla Scala. Diresse anche per la prima volta, sempre nel 1965, la London Symphony Orchestra. Dal 1967 cominciò a incidere con la Deutsche Grammophon e con la Decca avviando una collaborazione che lo avrebbe portato all’edizione completa delle opere sinfoniche di Beethoven, Brahms, Mahler, Mendelssohn, Schubert e Ravel.
Nel 1968, e fino al 1986, venne nominato direttore dell’Orchestra del Teatro alla Scala, ampliando moltissimo il repertorio e contribuendo a far conoscere autori piuttosto trascurati: incluse dei classici del ventesimo secolo allora eseguiti più raramente – Berg, Stravinskij, Schönberg e Bartók, tra gli altri – e opere contemporanee come La vera storia di Berio e Al gran sole carico d’amore di Nono. Allo stesso tempo contribuì a recuperare brani di autori del repertorio tradizionale ma dei quali si conosceva o si apprezzava solo una parte della produzione (eseguì per esempio le Sinfonie di Schubert sui manoscritti originali o riscoprì il Viaggio a Reims di Rossini). Dal 1972, per la prima volta nella storia del teatro, aprì la Scala a studenti e lavoratori con proposte e agevolazioni pensate appositamente per favorire una più ampia partecipazione popolare.
Diresse moltissime e prestigiose orchestre nel mondo: la London Symphony Orchestra e l’Orchestra Filarmonica di Vienna (contribuendo anche in questo caso a un notevole ampliamento del repertorio proposto tradizionalmente), l’Orchestra Sinfonica di Chicago e dal 1986 fino al 1991 fu direttore musicale della Staatsoper di Vienna. Nell’ottobre del 1989 venne anche eletto dai membri dell’Orchestra Filarmonica di Berlino (con cui aveva debuttato nel 1966) direttore principale e artistico succedendo così a Furtwängler e a Karajan. Negli anni Novanta, a Berlino, trasformò la tradizionale stagione dei concerti in un evento più ampio rendendolo il centro di una serie di iniziative che coinvolgevano, seguendo un tema annuale, il teatro, il cinema, la letteratura, la danza, la fotografia e le arti figurative, commissionando anche nuovi pezzi ad autori contemporanei.
Nel 2001, dovette interrompere la sua attività per tre mesi in seguito ad un intervento chirurgico urgente. Riprese i suoi concerti in ottobre partecipando, contro il parere dei suoi medici, a una tournée in Giappone e negli Stati Uniti. Nel maggio del 2002, chiuse la sua carica di Direttore artistico dei Berliner Philharmoniker con un concerto speciale dove ricevette 30 minuti di applauso dal pubblico e la “Bundesverdienstkreuz mit Stern” dal Presidente della Repubblica Tedesca, la più alta decorazione della Germania. Negli anni successivi proseguì un’intensa attività di successo nel mondo e in Italia: dal 2004 fu direttore musicale e artistico dell’Orchestra Mozart di Bologna.