La squadra continua a superare le attese grazie all'ottima gestione societaria, e quest'anno ha vinto il suo primo trofeo

A Trento funziona tutto bene, nel basket

Sabato la Juventus ha giocato con il Genoa, mentre domenica ci sono state Fiorentina-Atalanta, Inter-Udinese e Napoli-Milan

Le partite della trentesima giornata di Serie A

Liam Lawson è durato appena due gare alla Red Bull, che l'ha già sostituito con Yuki Tsunoda

Il lavoro più difficile in Formula 1: fare il compagno di Verstappen

Dieci anni fa entrambe le nazionali erano in crisi, poi una ne è uscita e l’altra no: l’ultima partita lo ha mostrato bene

I due momenti molto diversi di Argentina e Brasile nel calcio

L'evoluzione moderna del gioco l'ha resa sempre meno evidente, ma è ancora tanta e ha una storia notevole

L’influenza del basket da campetto nell’NBA

Jacopo Berrettini ha perso una partita molto influenzata dal tifo sguaiato contro di lui, fatto con modalità già viste nei tornei minori

I disturbatori al torneo di tennis di Napoli e le scommesse

È iniziato il processo in cui il campione del mondo norvegese Jakob Ingebrigtsen accusa il padre di aver usato metodi d'allenamento violenti

Un mezzofondista fenomenale e i suoi fratelli contro il padre-allenatore

Doveva vincere per recuperare la sconfitta dell'andata, ma ha pareggiato 3 a 3 dopo un pessimo primo tempo

L’Italia è stata eliminata dalla Nations League

La decisione è stata presa dopo una lunga serie di risultati deludenti

La Juventus ha esonerato l’allenatore Thiago Motta e assunto Igor Tudor

Ne parlano tutti, ma non è l'unico modo per trattare fatti come la guerra in Ucraina, né il migliore

Cosa non spiega la geopolitica

Come hanno fatto Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint a liberarsi dei loro ruoli in "Harry Potter", ora che sono aperti nuovi casting per la serie tv 

Iniziare a recitare come Harry, Ron e Hermione

Consigli di esperti, teorie pedagogiche e contenitori furbi per insegnare ai bambini a mettere in ordine senza Mary Poppins

Dritte per genitori sommersi dai giocattoli

<p>Samia Yusuf Omar era un&#8217;atleta somala che partecipò alle Olimpiadi di Pechino nel 2008. La sua storia la conosciamo grazie a Abdi Bile, medaglia d&#8217;oro nei 1500 metri ai Mondiali di Roma del 1987, che dopo <a href="https://www.ilpost.it/2012/08/12/le-prime-pagine-inglesi-di-oggi-sono-tutte-per-mo-farah/">il trionfo di Mo Farah</a> (atleta britannico di origine somala) alle Olimpiadi di Londra, davanti a una platea riunita a Mogadiscio per ascoltare i membri del Comitato olimpico nazionale, disse: «Siamo felici per Mo, è il nostro orgoglio, ma non dimentichiamo Samia. Sapete che fine ha fatto Samia Yusuf Omar? La ragazza è morta&#8230; morta per raggiungere l&#8217;Occidente. Aveva preso una carretta del mare che dalla Libia l’avrebbe dovuta portare in Italia. Non ce l’ha fatta. Era un&#8217;atleta bravissima. Una splendida ragazza».</p>
<p>Era il 2012, mancavano pochi giorni alle elezioni presidenziali somale e la morte di Samia Yusuf Omar – che non è chiaro quando e come avvenne – fu ripresa da varie testate nazionali e internazionali. In Italia fu raccontata dalla scrittrice italo-somala Igiaba Scego <a href="http://solleviamoci.wordpress.com/2012/08/19/accada-mai-piu-latleta-somala-di-pechino-2008-sapete-che-fine-ha-fatto-samia-yusuf-omar-e-morta-su-un-barcone-per-raggiungere-litaliar/">su <em>Pubblico</em></a> e da domani, 8 gennaio, sarà disponibile anche in Italia <a href="http://www.amazon.it/gp/product/8807030772/ref=as_li_qf_sp_asin_il_tl?ie=UTF8&#038;camp=3370&#038;creative=23322&#038;creativeASIN=8807030772&#038;linkCode=as2&#038;tag=wittgenstein-21/">un libro pubblicato da Feltrinelli che ne racconta la storia</a>: &#8220;Non dirmi che hai paura&#8221;, di Giuseppe Catozzella. Le notizie sulla sorte di Samia Yusuf Omar sono molto poche: tra queste, quelle riportate in diversi articoli da Teresa Krug, scrittrice e giornalista di <em>Al Jazeera</em> <a href="http://www.aljazeera.com/sport/olympics/2012/08/2012826142635318631.html">che intervistò a lungo e in diverse occasioni Samia Yusuf Omar</a> in vista dell’uscita di un libro sulla sua vita (progetto che poi fallì).</p>

			<style>
			.single-post-new article figure.split-gal-el .photo-container .arrow::after {
				content: 'LE ALTRE FOTO';
			}
			</style>

			<div id="gallery-new" class="split-gal">
				<figure class="split-gal-el">
					<div class="photo-container">
						<a href="https://www.ilpost.it/2014/01/07/samia-yusuf-omar/beijing-olympics-athletics-womens-200m/" title="vai alla fotogallery">
							<img width="400" height="560" src="https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2014/01/AP0808190615-400x560.jpg" class="attachment-medium size-medium" alt="" loading="lazy" srcset="https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2014/01/AP0808190615-400x560.jpg 400w, https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2014/01/AP0808190615-680x952.jpg 680w, https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2014/01/AP0808190615.jpg 980w" sizes="(max-width: 400px) 100vw, 400px" />
						<span class='arrow'></span>
						</a>
					</div>
					<span class="caption" itemprop="caption"></span>
				</figure>
			</div><div id='gallery-5925' class='gallery galleryid-0 gallery-columns-3 gallery-size-thumbnail'><figure class='gallery-item'>
			<div class='gallery-icon portrait'>
				<a href='https://www.ilpost.it/2014/01/07/samia-yusuf-omar/beijing-olympics-athletics-womens-200m/'><img width="130" height="91" src="https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2014/01/AP0808190615-130x91.jpg" class="attachment-thumbnail size-thumbnail" alt="" loading="lazy" /></a>
			</div></figure><figure class='gallery-item'>
			<div class='gallery-icon landscape'>
				<a href='https://www.ilpost.it/2014/01/07/samia-yusuf-omar/beijing-olympics-athletics-womens-200m-2/'><img width="130" height="91" src="https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2014/01/AP0808190524-130x91.jpg" class="attachment-thumbnail size-thumbnail" alt="" loading="lazy" /></a>
			</div></figure><figure class='gallery-item'>
			<div class='gallery-icon portrait'>
				<a href='https://www.ilpost.it/2014/01/07/samia-yusuf-omar/olympics-day-11-athletics-14/'><img width="130" height="91" src="https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2014/01/82454825-130x91.jpg" class="attachment-thumbnail size-thumbnail" alt="" loading="lazy" /></a>
			</div></figure></div>

<p>Samia Yusuf Omar era la più piccola dei sei figli di una famiglia di Mogadiscio, nata il 30 aprile del 1991, anno in cui il presidente Siad Barre venne destituito dal movimento di liberazione somalo. Il padre, Omar Yusuf, fu ucciso da un colpo di pistola al mercato di Bakara, il più grande di Mogadiscio, dove lavorava: il mese dopo Samia Yusuf Omar lasciò la scuola per occuparsi dei fratelli al posto della madre che dovette iniziare a lavorare. Fu in quel periodo che iniziò ad allenarsi nella corsa. Ma non fu semplice, in un paese dominato dalla guerra e dai fondamentalisti islamici: il governo non era in grado di offrire formazione e sostegno agli atleti, le poche strutture sportive erano state danneggiate o completamente distrutte. Quando non poteva allenarsi allo stadio correva per le strade, ma una donna-atleta non era ben vista.</p>
<p>Samia Yusuf Omar correva con le maniche lunghe, i pantaloni della tuta e una sciarpa sulla testa. Alla <em>BBC</em> <a href="http://news.bbc.co.uk/2/hi/africa/7492967.stm ">raccontò</a> che quando usciva per andare ad allenarsi spesso veniva fermata ai posti di blocco, che mentre correva subiva intimidazioni, che una volta fu arrestata e minacciata di morte se non avesse smesso di fare sport. «Tradizionalmente i somali considerano &#8220;rovinate&#8221; le ragazze che praticano sport, musica, che indossano abiti trasparenti o pantaloncini. Quindi sono stata messa sotto pressione», spiegò.</p>
<p>Nel maggio del 2008, quando aveva diciassette anni, Samia Yusuf Omar riuscì a partecipare ai 100 metri ai Campionati africani di atletica leggera, concludendo in ultima posizione la sua batteria. Fu comunque chiamata quello stesso anno a gareggiare alle Olimpiadi di Pechino in rappresentanza della Somalia, con un altro atleta: «Non mi importa se vinco. Ma sono felice di rappresentare il mio paese in questo grande evento. Non credo che faccia la differenza se vinco a questi o ai prossimi Giochi Olimpici».</p>
<p>Il 19 agosto Samia Yusuf Omar <a href="http://www.wardheernews.com/News_08/August/25_Somalias_runners_provide_inspiration.html">corse i 200 metri</a>: fu uno dei momenti più famosi di quei Giochi. Era in seconda corsia, accanto ad atlete celebri e ben nutrite. La prima a tagliare il traguardo della batteria fu la giamaicana Veronica Campbell-Brown in 23,04 secondi; Samia, magrissima, con le scarpe regalate dalla squadra di atletica sudanese, stava ancora entrando nella curva della pista. Arrivò ultima in 32,16 secondi, incoraggiata e applaudita dal pubblico dello stadio. «Sono felice», disse. «Le persone mi hanno incoraggiato con il tifo, è stato molto bello. Ma mi sarebbe piaciuto essere applaudita per aver vinto, e non perché avevo bisogno di incoraggiamento. Farò del mio meglio per non essere ultima, la prossima volta».</p>
<p><div class="video-container">
 <iframe loading="lazy" width="675" height="380" src="https://youtube.com/embed/4E1O_2BOt1c?autoplay=1&mute=1" frameborder="0" allowfullscreen=""></iframe>
 <div class="youtube-overlay"><img loading="lazy" src="https://img.youtube.com/vi/4E1O_2BOt1c/0.jpg" />
 <img class="yt-play-btn" src="http://www.ilpost.it/wp-content/themes/ilpost_2018/images/flashes-logo-yt.png" />
 </div>
 </div></p>
<p>Dopo Pechino, Samia tornò a Mogadiscio. Fu ricevuta con poco clamore. La sua gara era avvenuta intorno alla mezzanotte ora locale, nessuna radio o televisione aveva parlato dell&#8217;evento e nessuno, a parte la sua famiglia, aveva potuto vederla. Samia ricevette nuove minacce dal gruppo islamista al Shabaab, che in Somalia stava prendendo sempre maggiore potere, e dovette cominciare a nascondere e a negare pubblicamente il fatto di essere un&#8217;atleta. Nel dicembre del 2009 finì a vivere con la famiglia in un campo profughi a venti chilometri da Mogadiscio; nel luglio del 2010 riuscì a partecipare ai Campionati africani di Nairobi e il mese dopo si trasferì <a href="http://www.aljazeera.com/SPORT/2011/05/2011513103418320619.html">in Etiopia, nella speranza di trovare un allenatore</a>. Da lì, non si sa esattamente come né perché, attraverso il deserto e il Sudan, arrivò in Libia.</p>
<p>In <a href="http://somalworld.com/samiayusuf.html">un&#8217;intervista fatta dalla <em>BBC</em></a>, la sorella di Samia, Hodan Yusuf Omar, che nel frattempo ottenne asilo politico in Finlandia, disse: «Non aveva bisogni materiali, non stava male, non aveva fame. Ma Addis Abeba è un punto di snodo delle migrazioni. E poi c’era sempre quella voglia di partecipare alle Olimpiadi. Il pensiero fisso di Londra». La sorella raccontò anche dell&#8217;ultima telefonata di Samia con la madre. E la giornalista di <em>Al Jazeera</em> Teresa Krug scrisse: «Dopo il suo arrivo in Libia parlammo di rado. La sostenni per quanto mi fu possibile ma lei non si faceva sentire spesso. Nell’ultimo messaggio che mi mandò diceva che era stata in prigione, che era stata molto male ma che adesso si sentiva meglio. Questo accadde all’inizio del 2012». Da quel momento in poi, di lei non si ebbero più notizie.</p>
<p>Stando ad alcune ricostruzioni Samia Yusuf Omar è annegata il 2 aprile al largo di Lampedusa, nel tentativo di raggiungere le coste italiane. Nel tempo circolarono altre ricostruzioni – smentite dal libro di Giuseppe Catozzella – sul fatto che fosse naufragata il 17 marzo e fosse incinta.</p>

Sport

atletica leggera

lampedusa

migranti

olimpiadi pechino

Samia Yusuf Omar

BEIJING - AUGUST 19: Samia Yusuf Omar of Somalia competes in the Women's 200m Heats held at the National Stadium on Day 11 of the Beijing 2008 Olympic Games on August 19, 2008 in Beijing, China. (Photo by Stu Forster/Getty Images)

<p>Samia Yusuf Omar dopo i 200 metri donne allo stadio di Pechino durante le Olimpiadi, 19 agosto 2008 (AP Photo/Mark J. Terrill)</p>


<p>Samia Yusuf Omar alle Olimpiadi di Pechino 2008 (AP Photo/Anja Niedringhaus)</p>


Samia Yusuf Omar 

Partecipò ai Giochi di Pechino, arrivò ultima tra gli applausi: una storia incredibile e triste, raccontata da un libro che esce domani

Samia Yusuf Omar, l’atleta olimpica morta tentando di arrivare in Italia

Samia Yusuf Omar, l’atleta olimpica morta tentando di arrivare in Italia

Samia Yusuf Omar, l’atleta olimpica morta tentando di arrivare in Italia