Ariel Castro si è suicidato
Era stato da poco condannato al carcere a vita per aver sequestrato tre donne per dieci anni, nella sua casa di Cleveland
Ariel Castro, l’uomo condannato al carcere a vita per avere rapito e tenuto prigioniere per circa dieci anni tre donne a Cleveland in Ohio, è stato trovato morto nella sua cella del carcere di Orient, a sud di Columbus. Intorno alle 21:20 di martedì 3 settembre (le 3:20 del mattino di mercoledì 4 in Italia), una guardia ha scoperto che Castro si era impiccato. Il personale medico del carcere ha tentato di rianimarlo e successivamente lo ha trasferito in ospedale, dove è stata dichiarata ufficialmente la sua morte. Castro era tenuto sotto controllo dalle guardie della prigione per la notorietà del suo caso, ma non si riteneva fosse a rischio suicidio. Per questo motivo venivano eseguiti controlli sulle sue condizioni ogni mezz’ora circa.
Giovedì 1 agosto Ariel Castro era stato condannato all’ergastolo senza condizionale, cui erano stati aggiunti 1000 anni di carcere per i vari crimini commessi contro le tre donne rapite. Aveva accettato di non beneficiare della possibilità di uscire prima per buona condotta, e in cambio aveva ottenuto di evitare la condanna a morte.
Amanda Berry, Gina DeJesus e Michelle Knight erano state rapite separatamente tra il 2002 e il 2004, quando avevano rispettivamente 14, 16 e 20 anni, da Ariel Castro, un ex autista di autobus di 52 anni, che le tenne prigioniere nella propria villetta su due piani nella zona di Cleveland. Castro ebbe una figlia con Berry – la bambina ora ha 6 anni – e lasciò Knight senza cibo per giorni e la percosse più volte per farla abortire.
Castro fu arrestato il 6 maggio scorso, dopo che Berry era riuscita a uscire dalla porta di casa dove era sotto sequestro con le altre due donne. Le sue urla e richieste di aiuto furono sentite da alcuni vicini, che la soccorsero e scoprendo di avere vissuto per anni nella zona senza avere idea di che cosa stesse succedendo nella casa di Castro.