L’Uruguay legalizza i matrimoni gay
Manca solo la firma del presidente Mujica, che è favorevole: le coppie gay avranno accesso alle adozioni, potranno sposarsi nel paese anche gli stranieri
Il Parlamento dell’Uruguay ha approvato ieri a larga maggioranza (con 71 voti favorevoli su 92) una legge che rende legali i matrimoni tra coppie dello stesso sesso. Il 2 aprile scorso il Senato aveva dato il via libera al progetto dopo aver introdotto alcune modifiche, tra cui il provvedimento che permette a coppie omosessuali provenienti da tutto il mondo di sposarsi nel paese. Dopo l’approvazione di ieri da parte del Parlamento la legge diventerà esecutiva con la firma del presidente José Mujica, sostenitore dell’iniziativa.
La nuova legge elimina ogni riferimento di genere negli articoli del codice civile che riguardano il matrimonio sostituendo le parole “marito” e “moglie” con la formula “coniugi contraenti”. Quindi le coppie dello stesso sesso avranno davanti alle legge gli stessi diritti delle coppie eterosessuali: potranno adottare figli e ricorrere alla fecondazione artificiale. Inoltre tutti i genitori potranno scegliere l’ordine dei cognomi da dare ai propri figli: finora il primo cognome era quello del padre.
(I paesi in cui il matrimonio gay è legale)
L’Uruguay è il secondo paese dell’America Latina (dopo l’Argentina) ad aver consentito alle persone delle stesso sesso di sposarsi. Negli ultimi sei anni sul fronte dei diritti l’Uruguay si è dimostrato all’avanguardia legalizzando le unioni civili per gli omosessuali, permettendo l’ingresso dei gay nelle Forze Armate e depenalizzando l’aborto, grazie soprattutto al lavoro delle organizzazioni femminili e femministe molto attive nel Paese. Inoltre, nel giugno del 2012, il governo dell’Uruguay aveva presentato un piano per legalizzare la vendita e la distribuzione della marijuana, ponendole entrambe sotto lo stretto controllo statale.