Che cos’è Zeitgeist
Non la parola tedesca, ma la serie di "documentari" citata dal neodeputato Paolo Bernini a Ballarò
Zeitgeist, un complesso documentario disponibile online, è diventato un elemento ulteriore dei tentativi di questi giorni di comprendere la formazione culturale e ideologica dei componenti del nuovissimo gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle, quando il neodeputato Paolo Bernini ne ha parlato durante un servizio mandato in onda martedì 5 marzo da Ballarò, dicendo:
«Mi ha fatto vedere il mondo in un modo completamente diverso»
Il “documentario” è americano, si intitola Zeitgeist ed è in realtà una serie di tre film usciti tra il 2007 e il 2011. Tra i suoi contenuti, Bernini ha citato la descrizione di un programma per il “controllo di tutta la popolazione” attraverso l’impianto di chip sottopelle. Questa allusione di Bernini è stato oggetto di grandi curiosità – e dubbi e critiche – tra gli spettatori, e diciamo subito che non esiste nessun programma per l’impianto di chip nella popolazione, né negli Stati Uniti né altrove: sul punto specifico c’è questo post di Paolo Attivissimo.
Che cos’è Zeitgeist
Zeitgeist è una sorta di documentario che ha avuto negli ultimi anni una discreta diffusione ed è tra i prodotti più di successo nella cultura complottista internazionale. Ma le teorie pseudoscientifiche e vagamente paranoiche tipiche del genere spiegano solo in parte che cosa sia Zeitgeist, uno strana e verbosa raccolta di: storia delle religioni mal interpretata e semplificata all’osso, complottismo “classico” come quello sull’11 settembre, teorie economiche alternative, cupe previsioni per il futuro e bizzarri progetti utopici per salvare il mondo. A tutto questo si uniscono anche appelli alla collaborazione tra i popoli e ad una cooperazione mondiale per cambiare le cose. Non è un concentrato di paranoie e deliri come Thrive, un altro documentario assai popolare tra lo stesso pubblico: ma è anche decisamente più noioso.
“Zeitgeist” è una parola composta tedesca che significa “spirito del tempo”, parola che ha una lunga tradizione nella filosofia tedesca ed è stata usata di recente anche per un sacco di cose che non c’entrano nulla con il complottismo, da un album degli Smashing Pumpkins a un elenco annuale dei risultati più cercati su Google.
Il primo film della serie, in realtà, non era nato come film, ma come performance musicale-teatrale dell’autore, Peter Joseph. Joseph la presentò a New York nel corso di sei serate (un filmato è disponibile qui). Poi lo mise su Internet, montando la musica e le immagini: il prodotto finale, che la stessa pagina di presentazione descrive come “non pensato per essere un film né un documentario nel senso tradizionale” ebbe subito un grande successo, tanto che nei quattro anni successivi Joseph ne pubblicò altre due puntate.
“Peter Joseph” sono i primi due nomi dell’autore, che non ha mai reso pubblico il suo cognome. È nato in North Carolina e oggi vive a Los Angeles. I suoi interessi sono stati soprattutto musicali, fin dall’inizio della sua carriera, anche se ha fatto per breve tempo il promotore finanziario. Altre informazioni su Peter Joseph sono in un mini-documentario su di lui girato da un suo ammiratore nel 2009 e disponibile qui.
Che cosa dice
Zeitgeist: The Movie, il primo della trilogia, è disponibile integralmente su YouTube qui. È lungo circa due ore ed è diviso in tre parti. Si apre con una lunga serie di immagini che vanno da filmati originali di eventi drammatici del Novecento e dell’11 settembre 2001 – alcune piuttosto crude – a stilizzazioni dell’evoluzione biologica.
Poi si passa a una specie di dichiarazione di intenti della prima parte del film: dire la verità sui fenomeni religiosi, presentati come una grande menzogna attraverso alcuni audio di diverse personalità più o meno note tra cui un celebre monologo sulla religione del comico George Carlin (più avanti c’è anche un monologo dell’altro grande comico americano Bill Hicks, che stride con il tono serioso e a tratti cupo del film).
La tesi della prima parte del film è la seguente: il Gesù del Cristianesimo non è mai esistito e l’intera religione cristiana – definita una “frode storica” – è una creazione a tavolino al pari dei miti più antichi con cui ha molte somiglianze (tra cui miti egizi, indiani e greci). La prima parte del film ha lo stesso titolo di un libro di una sostenitrice di questa teoria – detta del “mito di Gesù” e totalmente screditata dagli storici delle religioni – Acharya S, da cui dipendono molti contenuti del video.
Alla base delle credenze cristiane come di tutte le altre, sostiene il video, c’è l’antica adorazione degli astri: “la religione cristiana è una parodia dell’adorazione del sole”, compare a un certo punto sullo schermo. Chi ha creato la religione cristiana per ragioni di “controllo politico” sono stati gli imperatori romani, ma tutta la parte del “perché” e “per quale motivo” è straordinariamente vaga.
La seconda parte del film è una di quelle per cui Zeitgeist diventò più famoso e criticato: sostiene che gli attacchi dell’11 settembre siano stati organizzati e portati a termine dal governo degli Stati Uniti per giustificare le guerre in Iraq e in Afghanistan e per poter introdurre misure di controllo sulla popolazione. Joseph ha dichiarato, come riportò il New York Times in un articolo del 2009, di essersi successivamente “staccato” da questa convinzione.
Il complottismo sull’11 settembre è un genere fiorente e Zeitgeist riporta diligentemente tutti i punti principali delle teorie “alternative”, come la demolizione controllata di diversi edifici del World Trade Center. Per chi fosse interessato a una demolizione, sì, ma di queste argomentazioni, rimandiamo solo al sito di Paolo Attivissimo dedicato alla questione o a questo libro del CICAP.
Nella terza parte, poi, si sostiene che le guerre combattute dagli Stati Uniti nel corso del XX secolo fossero in realtà mosse da interesse economico dei “banchieri internazionali”, che le tasse federali siano illegali e che esista un progetto segreto per arrivare, in futuro, a un unico governo di tutto il mondo. È in questa parte che compare la storia citata da Bernini, l’impianto di un chip in tutti gli americani come strumento di controllo. Insieme al film, Joseph ha messo online un PDF di 220 pagine, un’ampia guida commentata al film corredata da figure e riferimenti alle sue fonti.
Gli altri film
Peter Joseph collabora anche con un altro personaggio ugualmente alternativo, Jacque Fresco, un energico 96enne ex ingegnere aeronautico che ha fondato il “Venus Project”: progetto futuristico-utopistico che propone l’eliminazione di guerra, fame e povertà attraverso, sostanzialmente, l’affidamento del governo del mondo e della produzione dei beni a una specie di supercomputer, una gigantesca opera di pianificazione centrale delle risorse e l’abolizione del denaro.
Il secondo film della serie Zeitgeist (intitolato Zeitgeist: Addendum) si concentra proprio sulle questioni economiche, che nel primo erano state lasciate relativamente da parte. Espone i presunti progetti delle istituzioni internazionali come Banca Mondiale e FMI per prendere il controllo dei paesi del Terzo Mondo e descrive il sistema basato sul denaro come la causa di tutti i mali, introducendo poi lo stesso Fresco e le sue teorie avveniristiche. Anche il secondo film è disponibile integralmente online e Joseph incoraggia anzi la diffusione dei propri lavori: ha fondato lo Zeitgeist Movement e passa molto tempo organizzando eventi e conferenze per presentare le proprie idee.
Infine c’è il terzo film. Anche questo sostiene le teorie di Jacque Fresco, che vi compare a lungo, e tratta del rapporto tra uomo e ambiente, ripetendo per il resto molte cose dette nel secondo film sul sistema economico basato sul denaro. La necessità di cambiare – per abbracciare le teorie di Fresco, possibilmente – è sottolineata da una serie di riferimenti alle catastrofi causate dalla povertà e dall’inquinamento.