Una carriera finita per una multa
Chris Huhne, britannico, si è dimesso da ministro e da deputato: prese una multa per eccesso di velocità e disse che guidava la moglie, rischia il carcere
Dopo avere lasciato l’incarico da ministro dell’Energia britannico un anno fa, Chris Huhne lunedì 4 febbraio si è dimesso anche da parlamentare, secondo molti ponendo fine così alla sua carriera politica. Huhne ha ammesso di avere mentito su chi fosse alla guida della sua auto, multata per eccesso di velocità nel 2003. All’epoca la moglie di Huhne accettò al posto suo una riduzione dei punti sulla patente, prendendosi la colpa di un’infrazione che invece aveva commesso Huhne.
Huhne ha 58 anni, è un ex giornalista politico ed è un importante esponente del partito liberaldemocratico, che fa parte della maggioranza del primo ministro conservatore David Cameron. Tra il 1999 e il 2005 fu parlamentare europeo, poi entrò a fare parte del Parlamento britannico e nel 2010 divenne ministro dell’Energia. Nel febbraio del 2012 si dimise in seguito all’avvio di un processo contro di lui con l’accusa di avere ostacolato il corso della giustizia.
Lunedì si è tenuta la prima udienza e, non avendo ottenuto dal giudice l’annullamento del caso, Huhne ha ammesso le proprie responsabilità. La scorsa settimana l’ex ministro aveva detto che si sarebbe dichiarato non colpevole e che avrebbe lottato in tribunale per fare valere le proprie ragioni. I suoi legali sostennero anche che non avrebbe ricevuto comunque un processo equo, perché per circa un anno i media britannici hanno trattato il caso considerando il loro cliente colpevole. Anche Vicky Pryce, l’ex moglie di Huhne, è accusata di avere ostacolato la giustizia: si è dichiarata non colpevole.
Parte delle accuse contro Huhne sono basate su una serie di SMS che il figlio Peter gli aveva inviato nel maggio del 2011 e che erano stati giudicati ammissibili come prove dal tribunale. Un messaggio inviato da Peter diceva: “Sappiamo tutti che stavi guidando tu e che hai fatto pressioni su mamma. Assumiti le tue responsabilità o dovrai affrontare le conseguenze.” In un altro messaggio il figlio di Huhne invitava il padre ad assumersi le proprie responsabilità, altrimenti avrebbe chiamato la polizia per raccontare ciò che sapeva. Il processo dovrebbe iniziare martedì 5 febbraio e per l’accusa di avere ostacolato la giustizia Huhne rischia il carcere.