«O la smette o gli sparo in bocca»
L'intercettazione di una telefonata tra due esponenti della 'ndrangheta con le minacce contro il giornalista Giovanni Tizian
L’agenzia di stampa Dire ha pubblicato l’audio di una intercettazione telefonica effettuata dalla Guardia di Finanza di Bologna nell’ambito di una indagine su una serie di slot-machine truccate dalla criminalità organizzata. L’attività era gestita dalla ‘ndrangheta e, nella telefonata, Nicola Famia – uno dei boss – parla con un faccendiere lamentandosi di una serie di articoli scritti dal giornalista Giovanni Tizian sulla Gazzetta di Modena in cui si evidenziavano i suoi legami con la criminalità organizzata calabrese. Il faccendiere risponde al proprio interlocutore spiegandogli che il giornalista “O la smette o gli sparo in bocca”. Dopo avere sentito la telefonata, gli inquirenti hanno messo sotto tutela il giornalista.
Mercoledì 23 gennaio la Guardia di Finanza ha eseguito un’ampia serie di ordinanze di custodia cautelare in tutta Italia con l’accusa di associazione a delinquere. Gli agenti hanno anche sequestrato beni all’organizzazione per circa 90 milioni di euro. Il presunto boss della ‘ndrangheta è stato arrestato questa mattina, originario della Calabria dal 2002 vive a Sant’Agata sul Santerno in provincia di Ravenna. Le indagini erano state avviate nel 2010.
Tizian si occupa da tempo di criminalità organizzata e le sue inchieste sono state anche raccolte in un libro, “Gotica“, di cui aveva parlato anche Carlo Lucarelli su RaiTre nel corso di “Giornalisti nel mirino“.