E chi è Samorì?
Ritratto del bancario che ha sfidato Alfano alle primarie del PdL, e la storia dei sostenitori mandati a loro insaputa alla convention dei suoi "Moderati Italiani in Rivoluzione"
Domenica mattina a Chianciano, in provincia di Siena, si è conclusa la convention nazionale dei Moderati Italiani in Rivoluzione (MIR), l’associazione di centrodestra di Gianpiero Samorì. L’iniziativa è servita per presentare il programma dei MIR e per confermare la candidatura del suo fondatore alle primarie del Popolo della Libertà, ammesso che si realizzino. Nelle ultime settimane Samorì ha partecipato ad alcune trasmissioni televisive, cercando di farsi conoscere, senza nascondere il proprio desiderio di diventare il nuovo leader del centrodestra dopo Silvio Berlusconi.
Gianpiero Samorì è nato a Montese, in provincia di Modena, il 25 maggio del 1957. Dopo essersi diplomato al liceo scientifico si è iscritto a Giurisprudenza a Bologna, dove si è laureato nel 1981. Oltre a fare l’avvocato, nel 1986 ha iniziato a insegnare presso la facoltà di Giurisprudenza della Università di Urbino. Ai suoi titoli Samorì tiene particolarmente, almeno a giudicare dal sito ufficiale della MIR, dove il suo nome è sempre e costantemente anticipato da “Prof. Avv.”.
Considerato vicino a Marcello Dell’Utri, che secondo diversi osservatori potrebbe essere uno dei suoi principali sponsor nel caso delle primarie, Samorì è diventato relativamente conosciuto in seguito alla sua partecipazione in società finanziarie e bancarie nel modenese. Nel 2002 ha costituito, diventandone presidente, Banca Modenese Spa ed è entrato a far parte di diverse aziende industriali. È socio di riferimento della holding Modena Capitale Spa, che al proprio interno conta una serie di altre società controllate attive nelle assicurazioni, nel mercato immobiliare, nel settore bancario e in quello degli investimenti.
Sul Corriere della Sera di oggi, Mario Geverini spiega che l’impegno di Samorì in Modena Capitale è alquanto controverso e per molti aspetti opaco. La maggioranza della holding è di una società che si chiama Zevenplint, con sede nel paradiso fiscale dell’isola caraibica di Curaçao, e non è del tutto chiaro perché Samorì sia diventato, di recente, membro del corpo diplomatico di San Marino.
Scrive Geverini:
Samorì è entrato nel corpo diplomatico giurando fedeltà alla piccola repubblica, scossa negli ultimi anni dagli scandali delle sue banche. L’avvocato, che è anche professore di Diritto commerciale all’università di Urbino, è stato nominato dal Congresso di Stato (9 dicembre 2010) ambasciatore del Titano in Francia. Nel suo staff parigino c’è anche il «ministro plenipotenziario» Jean Todt, cioè l’ex amministratore delegato della Ferrari ora presidente della Fia-Federazione Internazionale dell’Automobile.
Non è noto quanto tempo Samorì passi a Parigi a curare gli interessi di San Marino né quanto il suo operato abbia inciso sui rapporti bilaterali. Non l’hanno capito nemmeno i funzionari del ministero degli Esteri sammarinese o i colleghi ambasciatori («Samorì? Ma è sicuro che sia un nostro ambasciatore?»). Dicono che si sia fatto vedere solo a settembre scorso quando si è celebrata la «convention» del corpo consolare (degno di una superpotenza). Però il finanziere, vicino a Marcello Dell’Utri, da due anni gode dell’immunità e possiede un bel passaporto diplomatico che fa sempre il suo effetto.
Una delle ipotesi è che il passaporto possa rivelarsi utile per gestire meglio gli affari a Curaçao, dove centinaia di società depositano i loro capitali spesso con complessi sistemi di società-scatole-cinesi per pagare meno tasse. Operazioni, va ricordato, che non sono necessariamente illecite e che sono effettuate sfruttando carenze legislative o la mancanza di particolari accordi legati al diritto bancario. La quota più rilevante del gruppo di Samorì “è emigrata, società dopo società con un gioco di matrioske italo-olandesi, nell’isola caraibica” scrive Geverini, dicendo di non aver ricevuto alcuna risposta sull’effettiva struttura proprietaria di Modena Capitale dallo stesso gruppo.
Samorì si è sempre difeso da ipotesi e illazioni sulle sue attività, spiegando di non avere alcun conto all’estero. La quasi totalità del fatturato del gruppo è realizzata in Italia, a San Cesario sul Panaro, dalla Assicuratrice Milanese, compagnia fondata nel 2001 e che raccoglie circa 55 milioni di premi nel ramo danni. Ci sono poi gli stretti rapporti con la Banca Tercas in Abruzzo e con la Veneto Banca. Tercas, in cui ci sono partecipazioni incrociate, è stata commissariata dalla Banca d’Italia per irregolarità, compresi alcuni rapporti da chiarire con una banca di San Marino poi fallita.
Presso la Tercas aveva un conto anche l’ex direttore del Tg4, Emilio Fede, pare con garanzie fornite dallo stesso Samorì. Fede era presente alla Convention di Chianciano e ha detto di conoscere il fondatore dei MIR da almeno 15 anni e di essere suo personale amico. All’iniziativa non hanno partecipato, invece, i leader del Popolo della Libertà. C’era solo qualche “quadro intermedio”, ha detto Samorì, che ha poi escluso di essere il “delfino” di Berlusconi, dicendo di averlo incontrato solo un paio di volte.
Samorì ha anche iniziato la sua campagna elettorale contro Angelino Alfano, il segretario politico del PdL e candidato favorito alle primarie del partito, che dovrebbero svolgersi a partire da metà dicembre (ci sono forti dubbi sul loro svolgimento regione per regione in date diverse, come annunciato di recente, per la possibile decisione di anticipare le politiche al 10 marzo prossimo). Secondo Samorì, Alfano non ha un programma credibile ed è alla guida di un partito che ormai è “fatto di caporali diventati generali senza vittorie sul campo” e che “cambiare nome senza cambiare facce non serve”.
Sulla convention del fine settimana ci sono state anche alcune polemiche legate alla partecipazione di un gruppo di pensionati, che pare siano stati portati all’evento politico a loro insaputa: membri di un centro anziani di Roma, hanno raggiunto Chianciano su tre autobus pensando di partecipare a una manifestazione benefica. Diego Volpe Pasini, uno dei responsabili dei MIR considerato molto vicino a Silvio Berlusconi, ha spiegato che l’organizzatore del viaggio degli anziani “sarà denunciato”, ricordando che “purtroppo c’è chi intravede possibili vantaggi dal nostro movimento e vuole accreditarsi”.
Nel corso della convention, Gianpiero Samorì ha anche raccolto le firme necessarie per presentare la propria candidatura alle primarie del Popolo della Libertà. La sua candidatura non è ben vista da buona parte dei leader del PdL ma secondo diversi osservatori non dovrebbe raccogliere consensi tali da far preoccupare Angelino Alfano, che cerca dalla consultazione una sua ulteriore legittimazione alla guida del partito. Tra gli esponenti del PdL che hanno annunciato di voler partecipare alle primarie, oltre Alfano, ci sono Daniela Santanchè e Guido Crosetto.