Cosa è Kubrick, la web serie sul porno
In anteprima sul Post lunedì, intanto un backstage: non guardatela coi bambini (e non fatevi strane idee: si ride)
Lunedì 8 ottobre sarà pubblicata online la prima delle tre puntate della nuova “web serie” Kubrick (una serie tv, ma che si vede sul web), e il Post la mostrerà in anteprima. È prodotta in Italia da Magnolia Fiction, distribuita da The Jackal e scritta da Carlo Bassetti, Simone Laudiero, Fabrizio Luisi e Pier Mauro Tamburini (che tutti insieme si chiamano La Buoncostume).
Ludovico Bessegato, che ne è l’ideatore e regista (oltre che blogger del Post), la spiega così.
Il porno è un argomento molto complesso e scivoloso: tutti lo guardano, tutti ne parlano, si può dire che sia stato completamente sdoganato nella cultura pop, eppure in molti suoi aspetti resta un tabù. E affrontare un tabù, si sa, è sempre molto difficile, specialmente in chiave di commedia: si corre lungo una linea sottilissima che da un lato attraversa volgarità e doppi sensi, dall’altro un eccesso di pudicizia e autocensura.
Abbiamo fatto quindi un grosso lavoro con gli autori, il produttore e gli interpreti, per cercare il giusto modo di affrontare l’argomento: ci siamo detti che se tre ragazzi devono girare un film porno per pagarsi l’affitto, è assolutamente normale che usino certe espressioni e vivano certe situazioni. Abbiamo semplicemente assecondato quello che la nostra storia richiedeva, evitando però le volgarità fini a se stesse.
Abbiamo scelto lo sguardo di tre personaggi “puri”, giovani come noi (l’età media di chi ha lavorato a Kubrick è 30 anni), che come noi sono nati nel decennio “sbagliato” e ad un certo punto della loro vita si sono trovati di fronte all’horror vacui del post diploma all’accademia. Immedesimarsi è stato facilissimo perché in fondo ogni studente di cinema ha pensato almeno una volta: “Perché non ci mettiamo a fare un porno?”.
I nostri protagonisti lo hanno fatto. E non gli è andata tanto male.