Fiorito siamo noi
«Non si cambia un paese se non cambia il suo popolo»: Michele Serra sulla democrazia e contro i luoghi comuni sulla "casta"
Nella sua rubrica di oggi su Repubblica Michele Serra invita a diffidare del luogo comune sulla distanza tra popolo ed eletti, a proposito del “caso Fiorito” alla Regione Lazio: spiegando che si tratta invece di un risultato esatto del funzionamento della democrazia.
Io questo Franco Fiorito lo conosco. E lo conoscete anche voi. Lo abbiamo visto dietro il bancone di un bar. Alla guida di un autobus. Alla cassa di una pescheria. In coda all’ufficio postale. È un normotipo popolare italiano. Franco Fiorito, “er federale de Anagni”, è uno di noi. La parola “casta” è perlomeno fuorviante. Lascia intendere che esista un ceto parassitario alieno alla brava gente che lavora, quasi una cricca di invasori. Purtroppo non è così. Tra casta e popolo c’è osmosi, e un continuo, costante passaggio di consegne. Fiorito non nasce ricco e non nasce potente. Fiorito è un prodotto della democrazia.
(continua a leggere sulla rassegna stampa del blog Triskel182)
– Luca Sofri: Sulla crisi della democrazia in Italia