Le mail della famiglia Assad
Il Guardian ha pubblicato una serie di messaggi del leader siriano e di sua moglie, tra rapporti con l'Iran e pentole per la fonduta su Amazon
Oltre 3mila documenti e messaggi che sarebbero stati ricevuti e inviati dall’account privato del presidente siriano Bashar Al Assad e da quello della moglie Asma sono stati intercettati e monitorati dai membri dell’opposizione al regime da giugno dell’anno scorso fino all’inizio di febbraio 2012.
I messaggi sono stati acquisiti dal Guardian che in un articolo ha spiegato di aver fatto molti sforzi per verificare le e-mail, mettendo in relazione il loro contenuto con i fatti e le date e contattando 10 persone che comparivano nella corrispondenza: da questi primi controlli i messaggi e gli account «sembrerebbero autentici, ma non è stato possibile verificarli tutti», si legge nell’articolo del Guardian.
Il dominio utilizzato da entrambi gli indirizzi mail era alshahba.com, dal nome di un gruppo di società legate al regime siriano. Secondo quanto hanno riferito gli attivisti, l’accesso e il monitoraggio in tempo reale alle due caselle di posta è stato da parte loro continuo e ininterrotto. Il 7 febbraio 2012 il gruppo di hacker di Anonymous è riuscito a penetrare nella posta elettronica del governo siriano che ha quindi immediatamente sospeso e cancellato la corrispondenza contenuta nei due indirizzi.
Corrispondenza privata
I documenti, che sono stati resi pubblici nel periodo del primo anniversario della rivolta e della repressione che avrebbe causato la morte in Siria di oltre 8mila persone, raccontano una famiglia che sembra condurre una vita molto lontana dalla crisi e dalla violenza del Paese e che prosegue in uno stile di vita molto lussuoso o almeno frivolo e piacevole.
Da alcune mail risulta ad esempio che la moglie di Assad avrebbe speso più di 10mila sterline per candelabri, tavoli e lampadari a Parigi e avrebbe incaricato un suo collaboratore di ordinare una pentola per fare la fonduta su Amazon. Bashar Al Assad sembra occupato a scaricare musica da iTunes (aggirando l’embargo Usa) e ad inviarla alla moglie.
I messaggi che hanno un contenuto politico
Da alcune mail risulta che Bashar Al-Assad aveva chiesto un parere all’Iran (Paese che ha supportato dall’inizio la repressione portata avanti dal presidente siriano) su come gestire e intervenire sugli attivisti in rivolta.
Risulta poi che il leader siriano sia stato informato in modo dettagliato sulla presenza di alcuni giornalisti occidentali nel quartiere di Baba Amr ad Homs e che avrebbe creato intorno a sé una rete di collaboratori che riferivano direttamente a lui attraverso il suo account privato scavalcando l’apparato di sicurezza del Paese.
Molti messaggi fanno riferimento alle strategie di comunicazione del presidente: un consulente, prima di un discorso a dicembre, raccomandava a Bashar Al Assad di usare un linguaggio «potente e violento» e di mostrare la sua riconoscenza per il sostegno ricevuto da parte di «stati amici».
Tra le persone con le quali risulta una corrispondenza ci sono Sheherazad Jaafari, figlia dell’ambasciatore siriano alle Nazioni Unite Bashar Jaafari e Hussein Mortada, un influente uomo d’affari libanese con forti legami con l’Iran. Per tutto il 2011 la moglie di Assad sembra invece aver mantenuto una regolare corrispondenza con la figlia dell’emiro del Qatar, Mayassa al-Thani. Rapporti che sembrano essersi raffreddati all’inizio di quest’anno, quando Mayassa al-Thani avrebbe spiegato che per il leader siriano starebbe iniziando la fase del declino.
– Asma Al Assad, la bella e moderna moglie del presidente della Siria