Un altro arresto per Ergenekon in Turchia
L'ex capo di stato maggiore dell'esercito è il militare di più alto grado toccato finora dall'inchiesta sul presunto piano per rovesciare Erdogan
Un ex capo di stato maggiore dell’esercito turco, İlker Başbuğ, 68 anni, è stato arrestato oggi nell’ambito dell’inchiesta per un presunto tentativo di rovesciare il governo del primo ministro Recep Tayyip Erdogan. L’inchiesta è quella sull’organizzazione Ergenekon, che secondo alcuni sarebbe un’associazione eversiva di poliziotti, militari, giornalisti, avvocati e intellettuali ultranazionalisti contrari al governo del partito islamista di Erdogan, ma secondo altri è un’invenzione dell’attuale governo per eliminare gli oppositori. Di Ergenekon si è iniziato a parlare nel 1997, ma le indagini ufficiali sono cominciate solo dieci anni dopo, e hanno portato negli ultimi mesi all’arresto di molti militari (tra cui generali delle forze armate) e di giornalisti.
İlker Başbuğ ha studiato alla celebre accademia militare di Sandhurst, in Inghilterra, ed ha avuto stretti contatti con la NATO. Al termine della sua lunga carriera nell’esercito turco è stato capo di stato maggiore delle forze armate fino all’agosto del 2010, quando è andato in pensione. È stato arrestato eseguendo l’ordine di una corte penale di Istanbul, che il 30 dicembre lo ha aggiunto alla lista dei sospetti sulla base di dichiarazioni di altri militari arrestati. Dopo essere comparso davanti a un tribunale ed aver testimoniato come sospetto per sette ore, Başbuğ è stato portato nella prigione di Ilivri, a Istanbul.
Secondo il quotidiano turco Hürriyet, è il militare di più alto grado toccato finora dall’inchiesta, ed è la prima volta nella storia della Turchia che un ex capo di stato maggiore dell’esercito viene arrestato e interrogato da un pubblico ministero per un’indagine in corso. Fin dalla fondazione della Turchia moderna e dalle riforme modernizzatrici di Kemal Atatürk negli anni Venti del Novecento, l’esercito è sempre stato considerato il garante della laicità dello stato e un contrappeso alle forze politiche di stampo confessionale (islamico). Tra il 1960 e il 1980 l’esercito è stato responsabile anche di diversi colpi di stato.
L’accusa contro Başbuğ è di essere a capo di un’organizzazione terrorista e di aver tentato di rovesciare il governo turco. Più precisamente si tratta della vicenda del cosiddetto “memorandum per Internet”: il militare avrebbe approvato un documento dello stato maggiore che ordinava di creare 42 siti internet per distribuire materiale propagandistico contro il Partito della Giustizia e dello Sviluppo di Erdogan e a favore del partito curdo fuorilegge PKK, “così come dei greci e degli armeni”, scrive Hürriyet. Nel caso del memorandum sono già stati coinvolti cinque generali e altri militari.
foto: ADEM ALTAN/AFP/Getty Images