Il sabotaggio di Twitter in Russia
Migliaia di account hanno pubblicato una valanga di messaggi identici per impedire le comunicazioni tra i manifestanti antigovernativi
Le proteste in Russia che sono seguite all’annuncio dei risultati ufficiali delle elezioni legislative sono state organizzate anche attraverso i social network come Facebook (o più spesso la sua versione russa, VKontakte) e Twitter, che sono stati anche luoghi virtuali di protesta e discussione. In alcuni casi, però, il flusso della conversazione e delle notizie via Twitter è stato completamente oscurato dai messaggi di migliaia di account che hanno pubblicato messaggi favorevoli al governo, al ritmo di diversi messaggi al secondo e con le opportune parole chiave, così da rendere illeggibili le conversazioni e di fatto sabotarle.
Migliaia di account inattivi per mesi hanno improvvisamente iniziato a pubblicare decine di messaggi identici, taggati ad esempio con #триумфальная (Triumfalnaya), dal nome della piazza di Mosca dove sono stati effettuati decine di arresti di manifestanti. Secondo il parere di uno degli esperti, riportato dalla BBC, i computer usati per mandare le migliaia di messaggi favorevoli al governo sono stati infettati da un virus informatico per formare inconsapevolmente un botnet, ovvero una rete di computer controllati da un amministratore.
(la guida del Post alle proteste in Russia)
KrebsonSecurity ha pubblicato una lista delle molte centinaia di account sospetti, che presentano due caratteristiche: sembrano seguirsi molto spesso tra di loro e la maggior parte segue un account denominato @master_boot, che pare essere gestito da una persona reale. Non è stato ancora possibile identificare questa persona, né quindi comprendere se l’operazione è in qualche modo gestita o suggerita dal governo.
Nel giorno del voto, altri attacchi informatici hanno reso inservibili anche i siti di alcuni noti mezzi di comunicazione che si opponevano al governo, come quelli della stazione radio Ekho Moskvij (“eco di Mosca”) e del settimanale Bolshoi Gorod, e quello dell’organizzazione indipendente Golos (“voto” o “voce”), che monitorava il voto. Gli impiegati di Golos hanno denunciato il fatto che il loro servizio di email è stato reso inaccessibile per giorni nell’arco della scorsa settimana. Come riporta il Guardian, il tabloid russo Life News ha pubblicato venerdì email tra membri di Golos e organizzazioni statunitensi, presentandole come “prove” del coinvolgimento degli Stati Uniti nelle proteste che sono seguite al voto (accusa che era stata insinuata nei giorni scorsi anche dalle autorità).
Il Guardian riporta anche che ci sono casi di attacchi a mezzo telefono: ieri il partito Yabloko e il giornale Novaya Gazeta hanno detto che le loro linee telefoniche sono rimaste bloccate a causa di continue chiamate in cui una voce femminile registrata ripeteva all’infinito un messaggio che lodava l’attuale primo ministro Vladimir Putin: “Putin è ottimo. Putin ti ama. Putin ti rende la vita felice. Ama Putin e la tua vita acquisterà tutto il suo senso. Putin fa qualsiasi cosa per te. Ricordati che Putin fa qualsiasi cosa solo per te. Putin è la vita. Putin è la luce. Senza Putin, la vita non ha senso. Putin ti protegge. Putin è il tuo salvatore.”
foto: ALEXEY DRUZHININ/AFP/Getty Images