Come vanno i conti del New York Times
E ammette perdite per circa 120 milioni di dollari, ma si dice soddisfatto della risposta dei lettori alla versione a pagamento
La New York Times Company, il gruppo editoriale che pubblica il New York Times e diversi altri quotidiani statunitensi (come il Boston Globe e alcuni giornali locali), ha pubblicato il suo bilancio per il secondo trimestre del 2011, che registra una perdita netta di 119,7 milioni di dollari.
Come spiega un articolo sullo stesso New York Times, la perdita è dovuta per 161,3 milioni di dollari alla svalutazione delle azioni del Regional Media Group, il settore del gruppo editoriale che pubblica quattordici quotidiani locali in Alabama, California, Florida, Louisiana, North Carolina e South Carolina. Ciascuna azione ha perso 81 centesimi nel corso del trimestre. Anche i ricavi sono diminuiti di circa il 2,2%, da 576 a 589 milioni di dollari, soprattutto per una diminuzione della pubblicità sulle edizioni cartacee (la raccolta pubblicitaria online invece è cresciuta leggermente, ma non abbastanza da compensare la pubblicità su carta).
L’azienda ha visto però una “crescita incoraggiante” negli abbonamenti alla versione digitale del New York Times, “un segno che i consumatori hanno risposto favorevolmente a una scommessa commerciale che pochi quotidiani americani hanno voluto intraprendere”. A partire da marzo, il New York Times ha raccolto 224.000 abbonamenti alla versione online, mentre la versione per lettori di e-book come Kindle o Nook ha garantito altre 57.000 sottoscrizioni. L’azienda ha detto di aspettarsi un aumento degli utili quando scadranno le offerte per i neoabbonati e questi passeranno alla versione a prezzo intero, che è di 15 dollari ogni quattro settimane.
foto: AP Photo/Amy Sancetta